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«La Cevaa una comunità forte nelle proprie differenze»

Nel corso dell’Assemblea generale della Cevaa, la Comunità delle chiese in missione, che si è appena conclusa a Séte, nel sud della Francia, il presidente uscente Thierry Muhlbach è stato sostituito da Henriette Mbatchou della Chiesa evangelica del Camerun, eletta dai delegati provenienti da tutti i continenti per l’assise quadriennale.

Il pastore Muhlbach in un’intervista concessa al sito ufficiale della Cevaa ha ripercorso con entusiasmo gli anni del suo mandato: «Alla Cevaa non si viene a cercare, ma a donare e ricevere. Oggi vedo che le varie chiese che ne fanno parte hanno tutte uguale peso e dignità, in cammino verso azioni comuni di sviluppo».

Uno spazio via via più significativo è stato concesso alle nuove generazioni con tutta una serie di iniziative fra cui spicca la creazione di un sistema di formazione destinato ai nuovi quadri della Cevaa, che avranno così modo di imparare la gestione dei gruppi, dei conflitti, e a strutturare le azioni più idonee all’implementazione delle relazioni fra le chiese membro.

«Vediamo oramai i frutti del grande lavoro fatto in questi decenni. Si tratta di segnali forti, a significare come la nostra sia una comunità in marcia. Una comunità che condivide valori e rifiuta la paura. Oggi, grazie a queste dinamiche di fiducia e profonda relazione fra i membri, la Cevaa può pensare a costruire, a proseguire con forza verso gli obiettivi fissati». Fra questi, particolare importanza riveste “Solidarité Santé”, finanziato dall’otto per mille della Chiesa valdese, che mette in rete dieci ospedali confessionali africani che, con il supporto tecnico e professionale degli ospedali evangelici di Napoli e Genova, potranno condividere competenze ed esperienze.

Collaborazione con la Chiesa valdese che ha appena scritto una nuova pagina: dal 29 settembre infatti il pastore Dominik Danso della Chiesa presbiteriana del Ghana è giunto in Italia e per 4 anno presterà servizio presso la Chiesa valdese di Verona, nel quadro del programma Essere chiesa insieme. Si occuperà principalmente di agevolare l’inquadramento sociale e parrocchiale dei folti nuclei di stranieri presenti nel nord del nostro paese.

Immagine: via defap.fr