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La chiesa del futuro è quella che stiamo vivendo

La sera precedente l’inizio dei lavori si è svolto un momento che è giusto definire di augurio per l’imminente Assemblea battista: la pre-Assemblea a cura della Federazione giovanile evangelica in Italia (Fgei) ha visto una bella partecipazione di quanti, fra delegati e delegate, erano già arrivati a Chianciano.

L’argomento intorno al quale ruotava l’animazione proposta era quello della chiesa del domani, la «chiesa che vogliamo». Divisi in gruppi e seduti in cerchio, i presenti sono stati invitati a cogliere in una serie di fotografie disposte a terra i segnali di come ognuno e ognuna vedesse la propria chiesa «al momento»; e d’altra parte si doveva scegliere anche un’immagine che potesse rappresentare la chiesa che ogni persona auspicherebbe. Ne sono uscite suggestioni e aspirazioni che andavano in una direzione ben precisa: ciò che piace ricordare della propria chiesa, ciò che motiva le persone a proseguire convinte nell’impegno comunitario è la dimensione dell’accoglienza e della disponibilità a incontrare il nuovo. Non solo «la diversità» che viene dall’incontro, dunque, ma la diversità che ogni giorno può portare all’interno di ciò che è consueto e familiare.

È seguito un secondo momento in cui ognuno e ognuna ha cecato di sintetizzare, con un aggettivo, per l’appunto questa caratteristica per la chiesa che si auspica nel futuro: e ci si è accorti che forse questo futuro è già cominciato.

Idealmente questo momento di pre-Assemblea si può collegare alla rievocazione, avvenuta dopo il culto di apertura dell’Assemblea, dei testimoni dell’Evangelo che sono scomparsi nel biennio trascorso dall’ultima Assemblea (2014): le immagini in foto e in video scorrevano sulla colonna sonora delle rievocazioni di pastori e membri impegnati delle chiese battiste in Italia: e a rievocarli erano soprattutto, in audio, figli e figlie, tranne un paio di eccezioni.

Subito dopo è stata illustrata l’attività pastorale dei due candidati al ministero, Andrea Aprile e Luca Reina, ai quali è stato espresso l’augurio sincero dei partecipanti all’Assemblea: un modo significativo per dire che la chiesa di ieri è anche quella di domani.