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Guarire le ferite

Un tuffo nel passato per poter proseguire nel futuro. Così si potrebbe descrivere la sempre maggiore attenzione che le chiese della Gran Bretagna pongono nella ricerca di eventuali abusi, commessi in passato nell’ambito ecclesiastico o da persone ad esso legate. Una ricerca che procede con occhi più consapevoli del problema e con l’intento di portare guarigione a ferite nascoste che rischiano di rimanere aperte, non rimarginate. Questo processo di revisione – che, in realtà, è in corso nell’intero ambito pubblico britannico, dai servizi sociali alla BBC, con il clamoroso caso del presentatore e ‘filantropo’ Jimmy Saville – viene normalmente denominato Past cases review.

Dopo la Chiesa metodista di Gran Bretagna, anche la Chiesa riformata unita (URC) ha intrapreso questo percorso costituendo un’apposita commissione, presieduta dal pastore Richard Church. «Il nostro lavoro è cominciato nel settembre 2015 con l’esame degli archivi della chiesa, in particolare dello stato di servizio di pastori e dipendenti della chiesa dal 1972, anno in cui presbiteriani e congregazionalisti inglesi si sono uniti per dar vita alla URC, ad oggi», spiega Church. La ricerca intende individuare incidenti causati da comportamenti inadeguati o veri e propri casi di abuso – dalle violenze sessuali alle molestie al mobbing e al bullismo, tanto verso minori quanto verso adulti – che siano stati coperti o trattati in modo inadeguato. «Ogni situazione che richieda ulteriori indagini verrà sottoposta a consulenti esterni perché la possano meglio valutare», precisa Church.

Accanto a questa fase basata sulla documentazione interna alla chiesa, da questo mese di ottobre è iniziata una seconda fase pubblica che prenderà in considerazione le segnalazioni di persone terze, coinvolte in o a conoscenza di presunti casi di abuso. Le segnalazioni – che avverranno secondo modalità definite su un sito dedicato e che comprendono colloqui diretti o telefonici, ed anche contatti tramite posta elettronica – verranno valutate in base ai criteri di rischio, gravità e completezza d’informazione, per poi eventualmente passare a una commissione indipendente per un’ulteriore revisione. “Ci impegniamo ad ascoltare le esperienze dirette delle persone, prendendo sul serio ogni segnalazione per rispondere nel modo più adeguato, curando le ferite del passato o, se ci accorgiamo che il caso riguarda il presente, applicando le regole di salvaguardia in vigore nella URC. Vogliamo inoltre essere sicuri che le persone coinvolte possano avere tutta la cura e il sostegno necessario, sia da parte della chiesa sia da parte di organizzazioni esterne costituite da vittime sopravvissute agli abusi”. Il materiale consultabile sul sito della Past Cases Review comprende anche un volantino che si rivolge alle chiese locali e materiale liturgico per la celebrazione di un apposito culto.