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Confronti: un sit-in per le libertà in Turchia

«A grande velocità ci stiamo allontanando da uno stato di diritto verso un regime di terrore», ha scritto Orhan Pamuk, chiedendo l’immediato rilascio di chi è in galera solo «per aver espresso attenzione e interesse per i pensieri e per le idee che circolano fra la gente».

Per questa ragione oggi si è tenuto un sit-in con giornalisti italiani e stranieri, associazioni umanitarie e culturali nei pressi dell’ambasciata turca. Nell’occasione è stato letto l’appello lanciato dal quotidiano la Repubblica contro la repressione in Turchia. Il testo è stato distribuito alla cittadinanza invitandola a firmare.

«La rivista Confronti – ha detto a Riforma.it Claudio Paravati, direttore del mensile Confronti – ha aderito con convinzione all’iniziativa di oggi sotto l’Ambasciata della Turchia. Una manifestazione pubblica e indirizzata alle istituzioni turche affinché rispettino le libertà di pensiero e di parola e i diritti umani della società turca che, dopo il fallito golpe e come denunciato da molte organizzazioni umanitarie e da giornalisti turchi, vede ormai le proprie libertà calpestate e mortificate. L’appello dello scrittore turco Orhan Pamuk, contro la caccia alle streghe e contro il libero pensiero in corso nel suo paese, – ha proseguito Paravati –, è un monito che il quotidiano la Repubblica ha deciso giustamente di pubblicare, raccogliendo anche molte firme di scrittori, editori, accademici di tutto il mondo. Come rivista che si occupa di dialogo tra culture e religioni e diritti umani ci stiamo monitorando la situazione turca per tenere alta l’attenzione anche dei nostri lettori».

La situazione in Turchia sta precipitando: «La repressione avviata dal presidente Erdogan, all’indomani del tentato colpo di Stato, sta assumendo sempre di più i contorni di una deriva liberticida», recita invece l’appello lanciato dagli organizzatori, capitanati dalla testata del Gruppo Espresso. «Gli arresti di intellettuali, giornalisti, avvocati, magistrati, insegnanti si stanno moltiplicando».

L’appello pubblicato domenica scorsa sulle colonne di Repubblica dal premio Nobel Orhan Pamuk «non può cadere nel vuoto né può lasciare indifferenti i governi dell’Unione Europea», ha concluso Claudio Paravati «per questo motivo in molti si sono mossi oltre alla rivista Confronti, tra gli altri: Articolo21, l’Associazione amici di padre Paolo Dall’Oglio, il Forum del Terzo Settore, LasciateCientrare, NoBavaglio-Pressing, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, la Tavola della pace e il sindacato delle Rai».

Vai all’appello: http://www.repubblica.it/esteri/2016/09/11/news/turchia_appello_intellettuali-147579398/?ref=HREC1-34