211000_-_athletics_wheelchair_racing_10km_heat_john_maclean_action_2_-_3b_-_2000_sydney_race_photo

Iniziano le Paralimpiadi

Ludwig Guttmann, classe 1899, è il primogenito e unico figlio maschio, in compagnia di tre sorelle, di Bernard e Dorothea Guttmann, famiglia ebrea ortodossa che nel 1902 giunge nella città oggi polacca, allora tedesca, di Chorzow o Konigshutte, centro minerario, con una caratteristica importante: ospita il primo ospedale al mondo dedicato alla cura e alla riabilitazione a seguito di incidenti sul lavoro. Zona di miniere, gli infortuni sono dramma quotidiano e l’Accident Hospital diventa un punto di riferimento per l’intero Paese. Ludwig vi entra a 18 anni quale volontario prima e praticante in seguito. Si laurea quindi in medicina a Friburgo nel 1924.

L’aria inizia a farsi pesante per gli ebrei di Germania, ma ciò non impedisce a Guttmann di divenire un luminare nel campo della neurologia seppur relegato nell’ospedale ebraico di Breslavia.

Arriviamo nel 1939, la guerra è alle porte e la fuga per Guttmann e la sua famiglia non è proprio più rinviabile. L’occasione la offrono su un piatto d’argento proprio i tedeschi inviando il medico in Portogallo per curare il dittatore Antonio Salazar. Allo scalo tecnico di Londra durante il viaggio di ritorno Ludwig e la famiglia si volatilizzano trovando riparo fra le fila inglesi, che lo accolgono a braccia aperte. Nel 1944 è il primo direttore del nascente Centro delle lesioni spinali nell’ospedale di Stoke Mandeville, paese alle porte di Londra.

Negli anni Guttmann si è frattanto convinto dell’importanza della pratica sportiva quale strumento validissimo nel recupero funzionale e psicologico dei suoi pazienti, ed inizia quindi ad introdurre la palla medica, le freccette, il tiro con l’arco e il basket fra le attività del centro.

Ma non si ferma qui: nel 1948, anno dei primi giochi olimpici post guerra mondiale, ospitati proprio in una Londra in fase di ricostruzione, Ludwig inventa i giochi di Stoke Mandeville. Forse non lo sa ancora, ma sono nate le Paralimpiadi. 14 uomini e 2 donne si sfidano a tiro con l’arco. Tutto qui, ma il seme è piantato.

4 anni dopo, nel 1952, mentre gli atleti normodotati gareggiano ad Helsinki, nel paesino inglese vanno in scena le seconde olimpiadi per disabili. Gli atleti sono diventati un centinaio e fra loro 4 olandesi, la prima delegazione straniera della storia parolimpica. Si avvicinano a grandi passi le grandi olimpiadi di Roma 1960, occasione di prestigio per un Italia in pieno boom economico. Negli anni che anticipano le gare romane il professore Antonio Maglio, direttore del Centro paraplegici dell’Inail di Villa Marina di Ostia si avvicina agli insegnamenti di Guttmann e inizia a portare atleti italiani ai giochi in Inghilterra. Dalla collaborazione fra i due medici prendono corpo le prime paralimpiadi, che si aprono l’8 settembre 1960 nella città eterna. Ben 23 paesi partecipanti.

Di quadriennio in quadriennio le competizioni parolimpiche hanno guadagnato in prestigio e visibilità, tanto che l’edizione di Londra 2012 hanno visto partecipare 4300 atleti provenienti da 164 nazioni.

Quanta strada fatta.

Immagine: By Australian Paralympic Committee, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24302660