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Per il “Tempo del Creato” la Glam propone il tema del lavoro

 “Lavoro, un intervento nel creato ad immagine di Dio? Dominio o servizio?”. E’ questo il titolo della raccolta di materiali preparati dalla Commissione globalizzazione e ambiente (Glam) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), per il “Tempo per il Creato” 2016. Anche quest’anno, dal 1° settembre al 4 ottobre, le chiese cristiane di tutto il mondo sono invitate ad osservare un particolare periodo liturgico dedicato alla preghiera e all’azione per l’ambiente.

«Il tema del lavoro – si legge nell’introduzione ai materiali, firmata da Antonella Visintin, coordinatrice Glam, e da Paul Krieg – è stato scelto sulla scia dell’esperienza della ‘Carovana per la dignità e la sostenibilità del lavoro’ che ha viaggiato nel 2015 attraverso il nostro Paese, un’esperienza che guardava in particolare il mondo del lavoro remunerato, che è pieno di opportunità ma anche di disuguaglianze, di rischi, di ingiustizie». Le tappe della Carovana – da Scicli in Sicilia a Taranto, dalla Terra dei fuochi a Civitavecchia, a Milano e Torino – hanno messo in evidenza come «la giustizia economica e la giustizia climatica si tengano per mano. Entrambe chiedono conto al lavoro della propria sostenibilità per chi lo svolge, per la società e per il pianeta». In particolare, i problemi che evidenzia la Glam sono quelli della disoccupazione, dell’emigrazione giovanile qualificata, della precarietà, della sempre più bassa remunerazione, fatti che hanno riportato il tema del lavoro «nell’agenda della politica, dell’economia, dei media e delle chiese». La raccolta Glam propone inoltre materiale teologico liturgico ad uso delle chiese per i culti del Tempo del Creato.

Il Tempo liturgico per il Creato (1° settembre, inizio dell’anno liturgico nella tradizione ortodossa – 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi) fu lanciato nel 1989 dall’allora Patriarca ecumenico di Costantinopoli Dimitrios, e successivamente adottato da tutte le chiese cristiane del mondo che si impegnano a celebrarlo ecumenicamente. Questo impegno è stato ripreso da un comunicato congiunto della Conferenza delle chiese europee (Kek), che riunisce le chiese anglicane, ortodosse e protestanti del continente, e del Consiglio delle Conferenze episcopali cattoliche europee (Ccee). «Secondo l’evangelo – si legge nel comunicato – la responsabilità per l’ambiente non è mai slegata dalla responsabilità per gli altri esseri umani: il nostro prossimo, il povero e il dimenticato. Rispettare la Creazione significa non solo proteggere e salvaguardare la terra, l’acqua e altre parti del mondo naturale. E’ allo stesso tempo esprimere rispetto per gli esseri umani che condividono questi doni e sono responsabili del loro uso».

Foto via PIxabay – Fonte Nev