1024px-planets_under_a_red_sun

Proxima b: avremo dei «vicini di casa» extraterrestri?

Non passa giorno senza che arrivi l’annuncio della scoperta di qualche nuovo pianeta extrasolare, cioè un pianeta che orbita attorno a una stella diversa dal nostro Sole. Questa volta però l’annuncio della probabile scoperta di Proxima b, fatto il 24 agosto dagli astronomi europei dell’Eso (European Southern Observatory) merita un po’ della nostra attenzione. Si tratta quasi certamente di un pianeta roccioso poco più grande della Terra, situato nella cosiddetta «zona di abitabilità», cioè a una distanza dalla stella madre adatta a ospitare l’acqua liquida (e quindi potenzialmente la vita), ma soprattutto si trova ad appena (si fa per dire) quattro anni luce di distanza, due passi in astronomia. Proxima Centauri è infatti, come dice il nome, la stella più vicina al nostro Sole.

È dunque prossimo l’incontro con una civiltà extraterrestre, o almeno la scoperta della vita su un altro pianeta? Calma, ci sono da verificare ancora molti aspetti. Tanto per cominciare non sappiamo se Proxima b abbia un’atmosfera, o se ci sia effettivamente acqua sulla sua superficie. C’è poi la vicinanza del pianeta alla sua stella, appena un ventesimo della distanza Terra-Sole. Questo fa supporre che il pianeta sia in rotazione sincrona, cioè che come la Luna rivolga sempre la stessa faccia verso la sua stella, e sia quindi diviso in un emisfero rovente e uno gelido. Di sicuro gli scienziati del progetto Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence) punteranno i loro radiotelescopi verso Proxima Centauri con maggiore entusiasmo d’ora in poi.

E certamente sarebbe felice Murray Leinster, scrittore di fantascienza statunitense, precursore inconsapevole di questa scoperta, che nel 1935 pubblicò il racconto Proxima Centauri. Il personaggio principale Jack Gary capta dei segnali provenienti da quel sistema stellare. La prima astronave terrestre, la Adastra, compie perciò un viaggio di sette anni verso Proxima Centauri (Leinster fu il primo scrittore di fantascienza che tenne conto del limite fisico non superabile dato dalla velocità della luce) e viene accolta da una civiltà extraterrestre evoluta, costituita però di piante carnivore che si nutrono di animali, e quindi anche di uomini. Dopo essere stati catturati (e in gran parte divorati) dai Centauriani, i membri superstiti dell’equipaggio riescono infine a far esplodere il propulsore dell’astronave distruggendo la civiltà aliena. Speriamo di non dover arrivare a tanto.