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L’esperienza del deserto

I miseri e i poveri cercano acqua, e non ce n’è; la loro lingua è secca dalla sete. Io, il Signore, li esaudirò
Isaia 41, 17

Chi ha sete, venga; chi vuole prenda in dono dell’acqua della vita
Apocalisse 22, 17

Nulla è più importante dell’acqua nel deserto. Chi non conosce l’arsura di una torrida giornata estiva? Il caldo afoso, l’asfalto che bolle, la polvere, lo sfinimento; moltiplichiamo tutto questo per settimane, mesi e intere stagioni: i piedi piagati, il corpo disidratato, la pelle ustionata… Cosa non faremmo per un poco d’ombra, un refolo d’aria fresca, un rivolo d’acqua? Quanto risuona dolce l’eco di una fontana, lo scorrere di un ruscello…

Per gli ebrei questa fu la condizione quotidiana ai tempi dell’esodo e, secoli dopo, durante la deportazione a Babilonia; e ancora oggi è la condizione di migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini disperati che attraversano il deserto nordafricano alla ricerca di una vita dignitosa, che non sia solo una sopravvivenza precaria strappata con le unghie e con i denti. Nel deserto si comprende quali sono le cose davvero importanti e si impara la riconoscenza nei confronti di chi dona anche una sola sorsata d’acqua.

Allo stesso modo, è nel deserto esistenziale, spirituale e morale della vita che si sperimenta un’analoga arsura, una medesima prostrazione e la stessa domanda: «Da dove mi verrà l’aiuto?» (Salmo 121, 1). Le certezze crollano, i beni non danno rifugio, l’assoluto diventa relativo e quel che conta davvero si scopre essere un «semplice» sorso di affetto, un «banale» goccio di comprensione, un’anonima mano tesa… Dio, in Cristo, risponde con una trasformazione miracolosa che non solo rende vivibile una vita impossibile, ma ne fa il luogo nel quale gustare le primizie del suo regno e della sua tavola. La conseguenza dell’azione del Signore è il riconoscimento della sua rivelazione. Gli occhi vedono la storia, la fede vi riconosce il protagonista. E la domanda angosciosa trova la sua risposta, l’unica possibile: «Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra» (Sal. 121, 2).

Immagine: via istockphoto.com