img-20160718-wa0001

L’omaggio alle vittime di Nizza

Un minuto di silenzio alle 12 di lunedì 18. La Promenade des Anglais riapre. In questi casi si abusa sempre della formula “tentativo di tornare alla normalità”, impresa ardua davanti a 2 km di fiori, biglietti di ricordi, lumini accesi che ricoprono i marciapiedi e l’asfalto. Una passeggiata di morte e dolore.

Due colpi di cannone e il lungo applauso che si prolunga all’arrivo delle forze di soccorso e dei vigili del fuoco. La Marsigliese e Nissa la Bella, l’inno della città, in occitano, cantati da una platea commossa.

Fischi e insulti invece al palesarsi dei rappresentanti politici, nazionali e locali, e così la prevista cerimonia interreligiosa prevista non ha potuto svolgersi. Raggiunti telefonicamente i pastori Paolo Morlacchetti e Thibaut Delaruelle della Chiesa protestante unita di Francia raccontano: «Decine di migliaia di persone erano radunate davanti al monumento del Centenario per partecipare al minuto di silenzio, che doveva essere seguito dalle preghiere pronunciate da rappresentanti dell’islam, dell’ebraismo, del cattolicesimo, dell’ortodossia e del protestantesimo. Nella folla erano presenti gruppi organizzati di militanti del Front National e del gruppo identitario nizzardo. All’arrivo del premier Manuel Valls (che ha subito stretto la mano ai rappresentanti del culto musulmano), accompagnato dal Sindaco di Nizza, Philippe Pradal, dal presidente della regione Christian Estrosi e dal prefetto, si è scatenata la contestazione al grido di “dimissioni!”. Il questore ha deciso di terminare la cerimonia dopo il minuto di silenzio. Sono scoppiati alcuni tafferugli fra militanti di sinistra e del Front National. Contiamo di organizzare una cerimonia più pacata, senza le autorità civili, nella camera ardente, allestita nel parco delle esposizioni. Una celebrazione ecumenica avrà luogo da noi, giovedì alle ore 19».