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La gioia di sentirsi parte di una comunità civile

Un passo sulla via del dialogo fra le religioni presenti a Genova: ha questo sapore l’incontro di festa che mercoledì 6 luglio alle 19, in corrispondenza della fine del digiuno del Ramadan e del riavvio del tempo ordinario per gli islamici della città, si è tenuto nel Chiostro di Palazzo Ducale. L’incontro, sostenuto dall’amministrazione comunale, si collocava a conclusione di una serie di iniziative prese dal quotidiano Il secolo XIX e dal Centro culturale Palazzo Ducale, che è da anni in collegamento con le iniziative culturali delle chiese battista, metodista e valdese. Per parte protestante era presente il pastore Massimo Marottoli.

«La festa – ci dice – concludeva il ciclo di iniziative, e l’aspetto che mi ha colpito di più è stato quello della gioia, da parte della comunità islamica cittadina, per un riconoscimento da parte di una istituzione, Palazzo Ducale, che è una sorta di “casa culturale” per i genovesi».

Il pastore Marottoli è intervenuto dopo il sindaco Marco Doria e dopo l’imam, e ha sottolineato nel proprio intervento la necessità di definire con precisione il concetto di tolleranza, che proprio l’imam aveva evocato. «Non si deve pensare a un atteggiamento di “sopportazione”: l’idea di tolleranza ha una sua lunga storia e una sua genesi assai sofferta. In Europa ci siamo arrivati dopo quasi mille anni di guerre e crociate, come indagato dal medievista Christopher Tyerman (Le guerre di Dio, Einaudi 2012), dopo la conquista di Gerusalemme; e certamente anche la Riforma ha il suo peso lungo questo cammino, così come ce l’hanno l’affermazione degli Stati nazionali, lo sviluppo della laicità, la pace di Vestfalia del 1648. Dall’intervento del sindaco ho ripreso volentieri un altro concetto – prosegue il pastore – che è quello di “comunità civile”: è molto importante il quadro d’insieme delle relazioni civili, nel rispetto delle leggi civili di uno Stato laico, che rende possibile la conoscenza reciproca fra le fedi (fra l’altro il rabbino Giuseppe Momigliano ha parlato dell’importanza del digiuno nella tradizione ebraica). È proprio in virtù di questa sensibilità laica che abbiamo potuto essere qui a festeggiare insieme alla comunità islamica, un evento importante soprattutto se pensiamo a quanto sta avvenendo nel mondo».

Immagine: Di Artist not known by name, included in Schedel’s work. Scanned by Aristeas – Woodcut from Hartmann Schedel’s Weltchronik (Nürnberg 1493), fol. lviii verso. This is one of the famous realistic town views from Schedel’s work., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=479494