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A Londra l’annuale Conferenza metodista britannica

Si conclude oggi a Londra, presso la Methodist Central Hall di Westminster, la Conferenza generale della Chiesa metodista di Gran Bretagna (30 giugno-7 luglio). Incontro annuale che raccoglie pastori e delegati dei circuiti in cui la chiesa è divisa, la Conferenza indica le linee guida del lavoro delle chiese e valuta quanto fatto dagli organi esecutivi nei passati dodici mesi. Tra i temi all’ordine del giorno, la definizione di matrimonio, i migranti, la dimensione etica degli investimenti dei fondi della chiesa. I lavori di questo parlamento dei metodisti britannici hanno preso il via con l’elezione del presidente e del vice presidente della Conferenza, una carica rappresentativa annuale, ricoperta rispettivamente dal pastore Roger Walton, presidente del distretto metodista dello Yorkshire occidentale e per anni direttore del Centro studi “John Wesley” di Durham, e da Rachel Lampard, coordinatrice del Gruppo congiunto sulle questioni pubbliche delle chiese battiste, metodiste e riformate inglesi e della Chiesa di Scozia.

Nell’insieme dei lavori, ha suscitato particolare attesa il rapporto del Gruppo di lavoro sul matrimonio e sulle relazioni, istituito dalla Conferenza del 2014 con l’obbiettivo di valutare una diversa definizione di matrimonio, oggi descritto come l’unione di un uomo e una donna, anche alla luce della nuova legislazione che ha introdotto nel Regno Unito il matrimonio di coppie dello stesso sesso. Il Gruppo ha ascoltato oltre 8mila persone all’interno della chiesa metodista britannica, dai semplici membri di chiesa a responsabili di circuiti e distretti, ricavando una vasta gamma di opinioni e la considerazione generale che la chiesa dovrebbe tornare a riflettere la sua comprensione del matrimonio. «Questo non significa necessariamente che la definizione ufficiale verrà cambiata – ha spiegato il pastore Graham Carter, presidente del Gruppo di lavoro -, ma che la maggioranza delle persone ascoltate ritiene che si debba ritornare a riflettere sull’argomento da un punto di vista biblico e teologico», anche in vista della stesura di un nuovo documento ufficiale dei metodisti britannici.

Ampio spazio è stato dato alla discussione sull’etica degli investimenti basata sul rapporto della Commissione consultiva che si occupa di questo ambito della vita della chiesa. La Chiesa metodista britannica ha infatti circa 1 miliardo di sterline di investimenti che “devono certamente fruttare ma soprattutto devono essere coerenti con i principi e la predicazione evangelica della chiesa”, ha spiegato il pastore John Howard, presidente della Commissione consultiva che ha anche prodotto un video esplicativo delle modalità di investimento del Comitato finanziario centrale della chiesa.

Durante i lavori è stato inoltre presentato il documento del Gruppo congiunto sulle questioni pubbliche sulla crisi dei rifugiati nel quale viene, tra l’altro, auspicata l’introduzione di visti umanitari nel Regno Unito e nei paesi dell’Unione Europea.

Tra i numerosi ospiti di altre nazioni, alla Conferenza di quest’anno è presente la pastora Mirella Manocchio in rappresentanza dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi).

Immagine: By Diliff – Own work, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1634181