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Giustizia per Eric de Putter

Era l’8 luglio di 4 anni fa quando Eric de Putter, francese, nato nel 1980, membro del Vsi, i volontari di solidarietà internazionale del Servizio protestante di missione, nonché dottore in teologia e insegnante di scienze delle religioni, ebraico e esegesi dell’antico testamento alla facoltà di Teologia dell’Università protestante dell’Africa centrale a Yaoundé, la capitale del Camerun, venne barbaramente ucciso nei locali del campus, quando sua moglie Marie-Alix si trovava al quarto mese di gravidanza.

Un omicidio che ancora oggi non ha un colpevole, né tantomeno un processo quindi, che possa per lo meno assicurare alla giustizia esecutori e mandanti e ridare un poco di serenità ai familiari e all’intera comunità. Nei mesi precedenti la morte, de Putter aveva pubblicamente denunciato la situazione di corruzione, violenza ed omertà in cui si era imbattuto una volta iniziata la sua esperienza nel campus. Un coraggio che forse è stata la causa della sua scomparsa.

Una commossa e partecipata cerimonia si è tenuta nei giorni scorsi all’interno dell’ateneo di Yaoundé, alla presenza fra gli altri di Laurent Schlumberger, presidente del consiglio nazionale della Chiesa protestante unita di Francia, per la prima volta nella sua vita su suolo camerunense, che nel suo discorso ha scelto il Salmo 13 (“Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? Fino a quando nell’anima mia addenserò pensieri, tristezza nel mio cuore tutto il giorno? Fino a quando su di me prevarrà il mio nemico? Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte, perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!» e non esultino i miei avversari se io vacillo. Ma io nella tua fedeltà ho confidato; esulterà il mio cuore nella tua salvezza, canterò al Signore, che mi ha beneficato”) per ricordare l’impegno e la passione, teologica e sociale, del professor de Putter, chiedendo con forza che venga fatta giustizia. Alla cerimonia erano presenti fra gli altri l’ambasciatrice di Francia in Camerun, Christine Robichon e Jean-Arnold de Clermont, presidente uscente del Defap, il dipartimento di missione della chiesa riformata francese.

Le indagini paiono da tempo impantanate, fra omertà diffusa e scarsa lena delle autorità di polizia incaricate delle ricerche dei colpevoli. Più volte Defap e Cevaa hanno minacciato di interrompere le relazioni con l’università, e hanno in questi anni tagliato pesantemente i fondi riservati al sostentamento dell’ateneo in attesa di segnali che al momento non paiono giungere.

Al seguente link http://www.semeursdeliberte.com/drupal7/?q=node/61 si possono trovare informazioni sia relative alla raccolta firme in corso per chiedere che venga fatta giustizia attorno a questo caso, sia relative alla borsa di studio creata proprio in memoria di Eric de Putter e alle modalità di partecipazione per l’assegnazione.