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I Corridoi umanitari premiati con la Colomba d’oro dell’Archivio Disarmo

Oggi al MAXXI di Roma i “corridoi umanitari”, promossi dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola valdese, riceveranno il premio Colomba d’oro per la pace – sezione internazionale. Conferito dall’Archivio Disarmo nella sua 32° edizione, il premio viene assegnato a giornalisti e a personalità internazionali che più si sono distinte nel promuovere i temi della pace, della gestione nonviolenta dei conflitti e della cooperazione internazionale.

«Siamo onorati per l’assegnazione di questo premio – ha dichiarato il presidente della Fcei, pastore Luca Maria Negro – che attesta come i corridoi umanitari, ancorché di dimensioni numeriche modeste (mille rifugiati in due anni), abbiano colpito l’opinione pubblica per il loro carattere innovativo. Il progetto dimostra, infatti, che esiste un’alternativa ai viaggi gestiti dai trafficanti di esseri umani e si propone come un modello praticabile ed esportabile. A ciò si aggiunga il carattere ecumenico del progetto, che è stato apprezzato da molti, tra cui papa Francesco».

Alla cerimonia di consegna del riconoscimento, oltre a un rappresentante della Comunità di Sant’Egidio, saranno presenti per la Fcei, l’operatrice Giulia Gori, e per la Tavola valdese, Susanna Pietra, responsabile dell’Ufficio otto per mille. Insieme ai Corridoi umanitari, la Colomba d’oro- sezione internazionale verrà assegnata anche a don Mosè Zerai, presidente di Habeshia.

Sempre l’Archivio Disarmo ha assegnato lo scorso 31 maggio il Premio di laurea “Tullio Vinay” alla sua prima edizione. Il riconoscimento, intitolato alla figura del pastore valdese e parlamentare scomparso nel 1996, riguardava tesi di laurea magistrale dedicate ai temi della pace, della nonviolenza, del dialogo tra culture, religioni e gruppi sociali. A vincerlo è stato Gianluca Candiani del corso di laurea in scienze antropologiche ed etnologiche dell’Università di Milano-Bicocca, con la tesi “Il Kaleidoscopio Imperfetto. Prijedor, da Ethnocrazia a Cosmopolis? Etnografia, giovani ed identità in una città della Republika Srpska (BiH)”. «La tesi – recitano le motivazioni della giuria – affronta da un punto di vista etnografico il tema dell’identità, delle differenze e delle relazioni tra gruppi di giovani in un contesto fortemente caratterizzato dall’etno-nazionalismo (una città della Republika Srpska, Bosnia-Herzegovina). A venti anni dalla fine della guerra di Bosnia, lo studio fornisce un bilancio equilibrato e assai utile di una vicenda complessa i cui esiti politici e sociali, nella sostanza tuttora incerti, costituiscono un oggetto di riflessione nell’attuale crisi europea». La cerimonia è avvenuta presso la sala della chiesa valdese di piazza Cavour.

Immagine: Von kanakari – selbst, CC BY-SA 3.0, https://de.wikipedia.org/w/index.php?curid=6215045