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L’acqua, un bene disponibile ancora per troppo pochi

Tratto da: Wcc

Oltre 80 delegati provenienti da 23 nazioni europee per ragionare, fare rete e pregare per la salvaguardia del Creato. Si è svolta nei giorni scorsi , dall’11 al 15 giugno, ad Helsinki l’undicesima assemblea dell’Ecen, il network europeo cristiano sull’ambiente, appuntamento assai atteso perché il primo dopo la Conferenza mondiale sul clima dello scorso dicembre a Parigi.

Attorno al tema “L’acqua in un futuro sostenibile” i presenti hanno analizzato le relazioni fra cambiamenti climatici, il ciclo dell’acqua e gli sforzi da compiere per uno sviluppo sostenibile del pianeta Terra.

L’assemblea ha quindi rappresentato un momento di condivisione e rafforzamento della cooperazione fra le entità cristiane dei vari Paesi, mirato a incoraggiare ulteriormente il lavoro delle chiese sul tema, a seguito proprio di quanto deciso nella conferenza Onu parigina.

I vari interventi che si sono susseguiti durante i 4 giorni di lavori hanno contribuito a fornire prospettive scientifiche, politiche e teologiche alla questione ambientale.

Nel discorso inaugurale Graham Usher, vescovo di Dudley, rappresentante della Chiesa d’Inghilterra ha ricordato il ruolo decisivo ricoperto dall’acqua nel testo biblico e nella tradizione cristiana. Sono state discusse quindi le azioni già messe in atto dalle varie comunità di fede, con un focus particolare su quanto intrapreso dai padroni di casa, la chiesa finlandese, in particolare le denominazioni luterana e ortodossa, rappresentate la prima dal vescovo di Helsinki Irja Askola e dall’arcivescovo Kari Makinen, e la seconda dal metropolita Ambrosius.

Si sono quindi susseguiti gli interventi di Keikki Huttunen, segretario generale della Conferenza delle chiese europee, la Kek, di Peter Pavlovich, segretario dell’Ecen e di vari esperti internazionali.

L’assemblea in chiusura ha approvato un documento di impegno, volto a rimarcare l’imperativo biblico e teologico di adoperarsi per una “giustizia dell’acqua”, bene fondamentale eppure così incredibilmente poco accessibile per troppe fette di popolazione nel mondo(circa 663 milioni di persone ad oggi non hanno accesso all’acqua potabile e 1 miliardo e 800 milioni utilizzano acqua impura, cifre spaventose). Si tratta di una vera e propria chiamata, per i singoli e per le chiese, ad uno sforzo volto a rendere centrale l’obiettivo di un miglioramento degli stili di vita delle nostre società occidentali. Il testo si conclude con una panoramica delle azioni importanti che le chiese possono e devono svolgere in seno alle proprie comunità, per sensibilizzare su un consumo critico e consapevole e per dare corpo a progetti di sviluppo e cooperazione nel sud del mondo.

Il Network Ecen è stato creato nel 1998 allo scopo di svolgere un ruolo di raccordo e guida attorno alle tematiche ambientali, lette attraverso gli occhi e la sensibilità delle comunità di fede. In Italia è la Federazione delle chiese evangeliche in Italia a farne parte.

Le assemblee si svolgono ogni due anni allo scopo di condividere esperienze e ragionare sulle nuove sfide da vincere nella quotidiana sfida per la difesa del bene comune.

Al seguente link è consultabile, in lingua inglese, il documento finale approvato dall’undicesima assemblea dell’Ecen. LINK http://www.ceceurope.org/wp-content/uploads/2016/06/ECEN_Water_Statement_3.pdf