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Religiosi britannici dicono sì all’Europa

Fonte: La Vie; trad. it. G. M. Schmitt per voceevangelica.ch

Mentre la campagna per il Brexit si avvicina al suo culmine, 37 leader religiosi ricordano, in una lettera aperta, che «la fede mira a costruire ponti e a integrare, non a isolare e a erigere barriere».

I firmatari, tra i quali anche l’ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, «uniscono così le forze per opporsi al Brexit affermando che l’UE è indispensabile per preservare la pace, la lotta contro la povertà e la lotta contro la crisi migratoria», è l’analisi del “Guardian”. I firmatari, che sottolineano di esprimersi a titolo personale, precisano: «In quanto dirigenti e alti esponenti delle comunità religiose esortiamo i nostri correligionari e altri a riflettere sulle conseguenze di un voto di uscita sulle cose a cui teniamo di più».

«Gli ultimi 70 anni costituiscono il periodo di pace più lungo nella storia dell’Europa», ricordano. «Le istituzioni che ci permettono di lavorare insieme e di comprendere allo stesso tempo le nostre differenze e ciò che abbiamo in comune contribuiscono ad aumentare la nostra sicurezza e il nostro senso dello sforzo collettivo».

La lettera prosegue rimarcando il fatto che «molte delle sfide con le quali siamo confrontati oggi possono essere affrontate soltanto in un contesto europeo o persino mondiale: la lotta contro la povertà nel mondo in via di sviluppo, far fronte al cambiamento climatico e fornire la stabilità che è essenziale per la lotta contro l’attuale crisi migratoria».

I firmatari concludono invitando i votanti alla riflessione: «Speriamo che il prossimo 23 giugno chi andrà a votare si domanderà se il fatto di minare le istituzioni internazionali incaricate di realizzare questi obiettivi potrebbe ragionevolmente contribuire a una società più giusta, più pulita e più sicura».

Foto: voceevangelica.ch