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Tunnel del Gottardo ci sono anche i riformati

L’annunciata assenza di un rappresentante protestante in occasione della cerimonia inaugurale del tunnel ferroviario del Gottardo aveva suscitato numerose polemiche. L’ex ministro svizzero dei trasporti, Adolf Ogi, aveva chiesto ieri, sulla prima pagina del “Blick”: «Ein Protestant muss her!» («Ci deve essere un protestante»). Il presidente del Partito popolare democratico, Gerhard Pfister, aveva parlato di una «decisione avventata». La Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (Fces) aveva chiesto che a livello federale fosse corretto questo “errore politico”. E tutto ciò malgrado il fatto che la Comunità di lavoro delle chiese cristiane in Svizzera (Clccs) – nella quale sono rappresentati anche gli evangelici riformati – avesse deciso ufficialmente, un anno fa, di delegare l’ex abate di Einsiedeln, Martin Werlen, quale unico rappresentante di tutti i cristiani.

Ma ora le carte sono state rimescolate. Ieri, nel corso di un incontro tra la Fces, la Clccs e la Confederazione, è stata presa la decisione di includere anche un rappresentante riformato. Anne Durrer, portavoce della Fces, ha annunciato che sarà delegata una donna. Con la decisione di voler essere presenti, i riformati intendono ribadire la propria importanza nel panorama delle fedi in Svizzera. Con la volontà di delegare una donna, di essere una comunità particolarmente attenta ai diritti delle donne e al loro ruolo nella chiesa e nella società.

In accordo con la Clccs, la Federazione protestante designerà ora una pastora evangelica – dal Ticino o dalla Svizzera interna. Il presidente della Federazione, il pastore Gottfried Locher, ha affermato, ieri sera, tramite un comunicato stampa: «Per poter essere realizzata, un’opera come quella che sta per essere inaugurata non ha bisogno solo di grandi capacità ingegneristiche, ma anche di una notevole fiducia in Dio. Cattolici e protestanti hanno realizzato, insieme, un’opera grandiosa».

Non tutti i riformati avevano preso a male la decisione di escludere un rappresentante protestante dalla cerimonia di benedizione. Christina Aus der Au, direttrice teologica del Centro per lo sviluppo ecclesiastico dell’Università di Zurigo, aveva dichiarato: «Quella di benedire trattori, falciatrici e tunnel è una tradizione cattolica». Interpellata sulla decisione della Comunità di lavoro delle chiese cristiane in Svizzera di delegare l’ex abate di Einsiedeln a rappresentare tutti i cristiani, Aus der Au aveva detto di condividere la scelta del cattolico Martin Werlen. Il fatto che ora la Federazione protestante abbia ottenuto di poter inviare un proprio rappresentante e abbia deciso di delegare una donna è, per Aus der Au, «un elemento dinamico nel dialogo comune». Il pastore del Fraumünster, il teologo evangelico Niklaus Peter, ha ripreso la linea indicata da Christina Aus der Au. «Noi non benediciamo cose e oggetti», ha dichiarato. Secondo la comprensione riformata, una benedizione è un’efficace parola di Dio che si rivolge a delle persone. Peter ritiene dunque che la pastora delegata dalla Fces farà un gesto di benedizione delle persone che transiteranno attraverso il Gottardo.

Interpretazioni a parte, ora è certo che alla cerimonia di benedizione, il prossimo 1. giugno, parteciperanno un cattolico, un imam, un rabbino, un rappresentante dei non credenti e una pastora evangelica riformata.

Di: Sandra Hohendahl-Tesch

Foto: via Voce Evangelica