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Una vita fra i Testamenti e molto altro ancora

Giunte a snodi significativi della vita, molte persone sentono l’esigenza di ripercorrere la propria esistenza, in una valutazione che spesso rimane interiore oppure è condivisa solo in ambito familiare, ma che a volte viene fissata su carta. Nel caso di Paolo Sacchi, filologo biblico che ha fornito un grande contributo allo studio del Secondo Tempio, questo non si è tradotto in una autobiografia «classica». Di se stesso egli scrive il minimo indispensabile: quanto è necessario per spiegare l’approdo alla facoltà di Lettere antiche anziché a quella di Fisica e il successivo evolversi dei suoi studi, a contato con questo o quel docente. Assieme all’autore, si percorrere una vita di ricerche: dalle tesi di laurea sui Vangeli agli apocrifi dell’Antico Testamento; dai testi apocalittici ai quelli di Qumran; e di nuovo alla figura di Cristo… Si segue lo sviluppo di una vita di studi che, in buona parte, condensano i temi, le piste di ricerca e in certi casi le novità degli ultimi decenni.

In questo sta il primo pregio dell’opera*: essa fornisce un buon riassunto di molto del lavoro (certo non tutto!) svolto dagli studiosi delle Scritture in questi anni. Nello stesso tempo, mostra il perché di certi approcci, a posteriori scontati, ma sul momento per nulla pacifici: per esempio la comprensione del rapporto fra quelli che l’autore chiama i testi enochici e la genesi dei libri che confluiranno nel Nuovo Testamento.

La parte più interessante dell’opera è, forse, quella centrale, dedicata appunto agli apocrifi dell’Antico Testamento e alla letteratura che va dal IV al I secolo a.C.: un campo nel quale il prof. Sacchi ha svolto ricerche di indiscusso valore, tanto che il suo La storia del Secondo Tempio è stato tradotto in diverse lingue.

Ognuno può trovare uno spunto di riflessione, uno stimolo per un approfondimento: la visione del mondo di Qohelet, il rapporto fra patto e promessa come fonti di salvezza per Israele, il patto (alleanza) senza clausole stipulato da Gesù con l’ultima cena… Su quest’ultima proposta è possibile che si appuntino alcune obiezioni: per quanto interessante, rimane una interpretazione.

Tuttavia, un buon libro non è tale solo perché ci conferma nelle nostre opinioni e ci aiuta ad approfondirle, ma anche perché ci sfida ad uscire dalla nostra comfort zone per avviarci in territori nei quali, da soli, non ci saremmo avventurati. Personalmente, non so se avrei mai letto Il quarto libro di Ezra, ma ora m’è venuta una voglia matta di darci un’occhiata…

Per alcuni quest’opera costituirà una piacevole scoperta, per altri un utile ripasso, per tutti uno stimolo a meditare e approfondire temi e testi che non si possiedono mai completamente e che, in particolare quelli «canonici», sono parte della, anzi sono la nostra esistenza di evangelici. Un percorso di conoscenza che, come il prof. Sacchi ci mostra, è studio metodico, rigore scientifico e dedizione appassionata.

* P. Sacchi, Antico Testamento, apocrifi e Nuovo Testamento – un viaggio autobiografico, Brescia, Morcelliana, 2015.

Foto By Berthold WernerOwn work, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5826848