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Gli inserimenti lavorativi dei migranti

Sono circa una sessantina i tirocini tra conclusi, avviati e da avviare, per altrettanti beneficiari richiedenti asilo, gestiti dalla Diaconia valdese all’interno di progetti Sprar e Prefettura, tra val Pellice e val Chisone.

Il Servizio Richiedenti Asilo e Rifugiati della Diaconia Valdese dal 2011 a oggi ha promosso e realizzato numerosi progetti di accoglienza e aiuto ai migranti, realizzati con il supporto degli enti pubblici territoriali, del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (del Ministero dell’Interno e degli enti locali) e delle Prefetture competenti. L’obiettivo è quello di offrire un servizio al territorio sostenendo aziende, associazioni ed enti che vogliano avvalersi di un lavoratore richiedente asilo con l’opportunità di tirocini con borsa lavoro, sostenendo l’integrazione.

La borsa lavoro non costituisce un rapporto di lavoro dipendente con l’azienda e il lavoratore viene retribuito dalla Diaconia Valdese, che si occupa dell’attivazione del tirocinio, con orario sia a tempo pieno che part time.

La maggior parte dei tirocini attivati hanno una durata di 3 mesi e un impegno di 20 ore a settimana, per cercare di distribuire l’opportunità al numero massimo di beneficiari. Al momento 7 tirocini sono già conclusi, 21 sono attivi, 8 in attivazione, 6 già concordati con gli esercenti e da attivare, 11 sono invece le posizioni in cui le imprese del territorio hanno manifestato concretamente la disponibilità. Oltre quaranta i soggetti tra pubblici e privati coinvolti.

Tra i soggetti coinvolti che offriranno lavoro c’è la Diaconia valdese, i comuni di Bobbio e Villar Pellice, e molti esercenti privati. Tra questi possiamo citarne alcuni che vanno dalle piccole attività come imprese agricole o ristorative della zona a multinazionali come la Freudenberg di Luserna, (ex Corcos): di quelli attualmente in corso, tra quelli attivati nella ristorazione, c’è ad esempio l’Oragiusta di Pinerolo, il centro commerciale Le 2 Valli, l’azienda agricola Il Noce di Frossasco, dove da questo mese partirà un tirocinio: qui sembra esserci la disponibilità a valutare un inserimento più continuativo al termine dell’esperienza.

L’anno scorso, durante la stagione estiva due ragazzi della val Chisone hanno ricevuto una borsa lavoro in due rifugi della zona e «la collaborazione è stata così positiva che è proseguita nella stagione invernale e in un caso l’intenzione è di ripetere anche quest’anno l’esperienza tramite il Piano Garanzia Giovani», dichiara Anna Golzio, operatrice della Diaconia valdese per gli inserimenti lavorativi.

«Sono molte anche le collaborazioni avviate con le agenzie del lavoro del pinerolese e con il Centro per l’Impiego – continua Golzio – grazie a una di queste, ad esempio, siamo stati contattati dal rifugio Quintino Sella che si è dato disponibile per una borsa lavoro durante la stagione estiva».

In questo anno scolastico due beneficiari hanno frequentato un corso di formazione professionale come aiuto cuoco al CFIQ, l’ente di formazione di Pinerolo. Il corso ha previsto anche l’attivazione di uno stage che è proseguito con il tirocinio, non più finanziato dalla Diaconia ma dall’impresa Casa Canada, il rifugio Melano in alta val Noce. Tra i tirocini in attivazione è molto interessante anche quello che si svolgerà da un apicoltore della Val Chisone.

Un’altra esperienza positiva è quella con la Freudenberg di Luserna: oltre ad aver inserito un tirocinante nei propri uffici, un ragazzo diplomato e con un inglese fluente, hanno dato la disponibilità ad un piccolo gruppo di frequentare un proprio corso di formazione sulla sicurezza, importante perché il corso è valido anche in altri luoghi di lavoro.

«Importantissime anche le collaborazioni con gli enti pubblici del territorio come il Comune di Villar Pellice che ha inserito recentemente due ragazzi in borsa lavoro per la manutenzione delle aree verdi e di quelle stradali e il Comune di Bobbio Pellice che a breve inserirà sempre due persone per la manutenzione degli spazi pubblici. Questo è anche un segno di restituzione sul territorio dell’ospitalità che questi ragazzi ricevono quando arrivano in Italia. Oppure pensiamo alla panetteria il Chicco di Torre Pellice che sta formando un ragazzo che si alza alle 5 del mattino per imparare a fare il pane», conclude Golzio.

Inoltre, a breve sarà attivata una piccola squadra composta da 4 o 5 tirocinanti in borsa lavoro, addetti al taglio erba, tinteggiatura e piccola manutenzione nelle strutture della Diaconia.