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Una statua che divide

Le cifre divergono anche in maniera significativa fra loro perché non è semplice effettuare una ricognizione dei senzatetto presenti su suolo britannico, londinese in particolare. Ma sono migliaia, decine di migliaia nella sola capitale, metropoli che continua a crescere a ritmo vertiginoso (siamo giunti a 9 milioni di abitanti), ma che non ha più abitazioni, soprattutto di edilizia popolare, a disposizione. E così negli ultimi 5 anni gli homeless sono aumentati quasi del 65%, a ritmi sconcertanti, e fra loro moltissimi sono i minori. Si calcola che a Londra un bambino su 25 viva in strada. Numeri inquietanti che fanno di quella abitativa l’emergenza più avvertita e anche l’argomento principe delle campagne elettorali di queste settimane. Colpisce quindi che i pubblici funzionari abbiano respinto la collocazione nella zona di Westminster di una statua di un “Gesù senzatetto”, con la motivazione ufficiale che essa non contribuisce a migliorare l’aspetto globale dell’area. Ciò nonostante proprio Westminster sia fra le zone con più persone che vivono in strada, migliaia costrette a trascorre le giornate fra panchine e stazioni. Quella statua del Cristo sdraiato su una panca, avvolto da una coperta che lascia scoperti solamente i piedi trafitti dai chiodi della Croce ha un fortissimo potere evocativo, ed è stata per questo già collocata in numerose altre città, dall’Australia a Cuba, dall’Irlanda alla Spagna (nella cattedrale dell’Almudena di Madrid), e recentemente anche in Vaticano all’ingresso dell’Elemosineria apostolica, su precisa disposizione di papa Bergoglio. Lo scultore delle opere è il canadese Timothy Schmalz: come si legge dal suo sito personale l’idea di rappresentare in questa maniera il Cristo è venuta dopo aver visto un senzatetto, reietto dalla società, dormire all’aperto durante le festività natalizie.

La collocazione individuata era di fronte alla Methodist Central Hall, vicino a Westminster Abbey e la piazza del Parlamento. I funzionari della Chiesa metodista avevano accolto con favore questa opzione, ritenendola altamente appropriata e significativa, ma le autorità cittadine hanno bloccato l’iniziativa sostenendo già eccessivo il numero di monumenti presenti in zona, definita satura da questo punto di vista. In pochi giorni sono state già raccolte oltre mille firme fra coloro che vorrebbero invece vedere posizionato proprio in piazza la panchina, moderno simbolo delle sofferenze umane, in una città che come ricordavamo vive la piaga crescente di sempre maggiori sacche di povertà.

Foto: By Kjp993 – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47607922