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Fcei: a Roma la seconda sessione della XVIII Assemblea

Si è svolta a Roma il 30 aprile, presso la sede dell’Esercito della Salvezza nel quartiere San Lorenzo, la seconda sessione della XVIII Assemblea della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Secondo il nuovo statuto, approvato dalla XVII Assemblea pochi mesi fa (Pomezia, Roma, 4-8 dicembre 2015), l’Assemblea Fcei non è più triennale ma si riunisce ogni sei mesi e dura in carica tre anni. Essa consta di un numero ridotto di membri con diritto di voto – 25 persone, nominate dalle chiese membro – più alcuni membri con voce consultiva: i 7 membri del Consiglio Fcei, i 3 revisori, i rappresentanti delle chiese aderenti, delle Federazioni regionali, della Federazione donne evangeliche in Italia (Fdei), della Federazione giovanile evangelica in Italia (Fgei) e i segretari dei servizi della Fcei. L’incontro del 30 aprile, moderato dal coordinatore dell’Assemblea, il maggiore David Cavanagh dell’Esercito della Salvezza, e dalla vice-coordinatrice Giuseppina Mauro della Chiesa apostolica italiana, è stato l’occasione per ricevere la relazione del Consiglio sul lavoro svolto in questi primi mesi e per approvare il consuntivo dell’esercizio 2015, che si è chiuso con un risultato gestionale positivo.

Nella sua relazione, il presidente pastore Luca Maria Negro, ha rilevato che gran parte dell’attenzione del Consiglio è andata al progetto “Mediterranean Hope” che attualmente include un osservatorio a Lampedusa (AG), la “Casa delle culture” e di accoglienza a Scicli (RG), un ufficio romano che coordina l’accoglienza e ora anche un centro di accoglienza a Campoleone (LT), nonché i “corridoi umanitari” per i profughi, realizzati insieme alla Comunità di Sant’Egidio e con il sostegno dell’8 per mille valdese.

Il Consiglio sta inoltre prendendo conoscenza dei vari settori di lavoro della Federazione, e ha proceduto alla nomina dei vari comitati. «L’Assemblea – ha detto il presidente – ha accolto positivamente gli sviluppi delle attività della Federazione e ha incoraggiato il Consiglio a procedere nell’ottimizzazione dei vari settori di lavoro che includono, oltre all’area delle migrazioni, la comunicazione, l’educazione cristiana, l’attenzione per i temi della libertà religiosa, dell’ecumenismo, dei problemi sociali e dell’ecologia».

Foto: P.Romeo/Riforma