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Per i giovani un’occasione di formazione e di attività sociale

Due anni fa sembrava che il Servizio civile nazionale potesse rimanere solo un bel ricordo, una bella esperienza durata poco più di 10 anni dalla riforma del 2001. Sembrava che la possibilità, per i giovani tra i 18 e 28 anni, di svolgere un anno di «difesa non armata della Patria» (come recita legge 64 del 2001), un anno dedicato al sociale, all’ambente, alla cultura, una palestra di cittadinanza attiva, ma anche un periodo di avvicinamento al mondo lavorativo stesse svanendo. I volontari, gli ex-volontari, gli operatori, tutti quelli che avevano avuto a che fare con il servizio erano amareggiati, scoraggiati e soprattutto impotenti di fronte alle leggi finanziarie che ogni anno abbassavano i fondi destinati al Servizio civile e che di fatto ne sancivano una lenta agonia. Si era così passati da più di 45.000 volontari avviati nel 2006 a poco più di 15.000 nel 2013. Sembrava che le istituzioni si fossero dimenticate del servizio civile o che non lo ritenessero più uno strumento adeguato ai tempi. Tra gli addetti ai lavori c’era anche chi ne auspicava una decisa abrogazione piuttosto che un lento declino nell’indifferenza.

Ma ogni tanto, nei momenti più inaspettati, quando si è ormai quasi persa la speranza, arrivano anche buone notizie. Tra le riforme proposte dal governo Renzi c’era anche quella del Servizio civile universale, cioè aperto a tutti i giovani che avessero voluto accedervi. Dopo i chiari di luna degli anni precedenti un’affermazione del genere poteva sembrare uno scherzo ma piano piano, invece, sono cominciate ad arrivare conferme del fatto che qualcosa stesse cambiando. Innanzitutto alla fine del 2014 si è aperto un bando di Servizio civile inserito nel piano Garanzia Giovani che, seppur con più di qualche difficoltà, ha comunque permesso a circa 10.000 giovani di partecipare a un progetto di Servizio civile nel 2015/16. Subito dopo, a inizio 2015, si è aperto il bando ordinario, con circa 30.000 posti, a cui sono seguiti altri bandi speciali. In tutto quindi nel 2015 sono stati avviati più di 45.000 volontari.

Parallelamente si è avviata la discussione in Parlamento su una nuova legge di Servizio civile universale, che a marzo 2016 è stata approvata al Senato. Ecco una sintesi del Coordinamento nazionale Enti Servizio civile (Cnesc), di cui la Diaconia valdese fa parte, sulla materia: «Il testo colloca finalmente il Servizio Civile Universale nell’alveo costituzionale del diritto dovere di promuovere la pace con modalità civili e non armate e a questo riconduce gli altri riferimenti alla Costituzione, che fissa il diritto dei giovani, italiani e stranieri residenti in Italia di vivere questa esperienza, che potenzia il servizio civile all’estero in direzione anche di un servizio civile europeo, che stabilisce una governance statale dopo i conflitti e le duplicazioni causate dal decreto legislativo 77 del 2002, che apre la strada ad una sburocratizzazione e semplificazione per le organizzazioni accreditate di partecipare al Servizio Civile Universale. Restano incognite sia sul finanziamento (a cominciare dal 2017) che sulle concrete modalità di salvaguardare la funzione educativa e formativa con i giovani e di costruzione di un partenariato con le organizzazioni accreditate, a cominciare da quelle del Terzo Settore».

Rimangono quindi delle ombre, oltre all’attesa dell’ultimo passaggio alla Camera per l’ultima e definitiva lettura, ma il Servizio civile sembra per lo meno uscito dal pantano e dall’indifferenza nelle quali sembrava stesse per morire. Intanto per quest’anno sono pronti i fondi per la partenza di più di 30.000 ragazzi e tra la metà e la fine di maggio uscirà il bando di selezione.

Anche la Diaconia valdese avrà diversi progetti avviati, la maggior parte nelle Valli, ma anche a Torino, Firenze, Palermo e Vittoria. Non resta a questo punto che attendere la risposta dei ragazzi, ma siamo certi che sarà positiva e piena di entusiasmo, come è sempre stato il loro fondamentale contributo nei progetti di Servizio civile nazionale.

Foto: via pixabay.com