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Sfogliando i giornali del 28 aprile

01 – Libia, il mediatore Onu presenta una bozza di accordo per il nuovo governo

Il mediatore delle Nazioni Unite, Bernardino Léon, ha presentato alle parti riunite in Marocco una bozza di accordo per porre fine alla guerra civile. La proposta, frutto di mesi di negoziati condotti fra Tripoli, Ginevra, Algeri e il Marocco, prevede la creazione di un Consiglio presidenziale composto dal primo ministro, da due vicepremier che faranno parte del governo e da altri due ministri e che potrà prendere le sue decisioni solo se ci sarà l’unanimità fra i primi tre. Inoltre, l’unico Parlamento libico riconosciuto è quello di Tobruk. A fianco di questo parlamento viene proposto un Consiglio di Stato di 100 membri su base non elettiva e i cui veri poteri verranno definiti da un annesso all’accordo che ancora non è stato definito. Non è un secondo Parlamento, come volevano le fazioni di Tripoli, ma è un ente che può bilanciare un eventuale strapotere del Parlamento. Proprio per questo, la fazione di Tripoli per ora si è detta «delusa». Ieri, intanto, sono stati ritrovati i corpi di sei giornalisti televisivi rapiti da milizie vicine allo Stato islamico otto mesi fa, segno che il livello del conflitto rimane elevato.

02 – Stati Uniti, Baltimora in stato d’emergenza

Il governatore del Maryland ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza nel proprio territorio a causa degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine scoppiati ieri a Baltimora qualche ora dopo i funerali di Freddie Gray, un ragazzo afroamericano morto a causa di lesioni spinali riportate dopo essere stato arrestato dalla polizia. Negli scontri di ieri 15 agenti sono rimasti feriti e almeno 27 persone sono state arrestate per aver lanciato bottiglie e sassi contro la polizia e per aver incendiato auto e saccheggiato negozi. Nella città di Baltimora è stato imposto il coprifuoco dalle 22 alle 5 per una settimana, e si ritiene che il prossimo passo potrebbe essere quello di schierare circa 5.000 soldati. In seguito alla morte di Grey, 6 agenti sono stati sospesi, mentre un’indagine della polizia è in corso per chiarire cosa sia successo al ragazzo dopo essere stato arrestato.

03 – Burundi, violenze nella seconda giornata di proteste contro il presidente

La presidente della commissione dell’Unione africana, Nkosazana Dlamini Zuma, ha invitato la popolazione burundese alla calma dopo le violenze in corso da due giorni nella capitale Bujumbura. Gli agenti ieri hanno disperso con gas lacrimogeni e idranti almeno un migliaio di persone che avevano risposto all’appello delle forze d’opposizione a manifestare contro la candidatura del presidente Pierre Nkurunziza alle elezioni di giugno per il proprio terzo mandato, vietato dagli accordi di Arusha che avevano pacificato il paese. Inoltre, le autorità burundesi hanno ordinato la chiusura della principale radio indipendente del paese, Radio publique africaine, che secondo il governo avrebbe «posizioni vicine all’opposizione» e si sarebbe resa complice di «un tentativo insurrezionale».

04 – Palestina, le Nazioni Unite presentano un’inchiesta sulla guerra a Gaza del 2014

Un’inchiesta delle Nazioni Unite, presentata questa mattina, racconta che almeno 44 persone sono state uccise durante i bombardamenti sulle scuole delle Nazioni Unite a Gaza, durante l’operazione condotta la scorsa estate dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha condannato le operazioni e ha ribadito che le strutture dell’Onu sono «inviolabili». Inoltre, tre scuole dell’Onu sono state usate da Hamas come deposito di armi e in due casi sono stati lanciati razzi dalle strutture. L’inchiesta si era aperta nel novembre del 2014, quando erano arrivate denunce relative ad almeno 10 episodi di violenza contro le scuole dell’Onu a Gaza tra l’8 luglio e il 26 agosto 2014.

05 – Mali, violato il cessate il fuoco

Questa mattina un gruppo armato filogovernativo ha attaccato e conquistato la città di Menaka, 200 chilometri a est di Gao, non lontano dalla frontiera con il Niger, finora controllata dai separatisti. Le violenze potrebbero segnare la rottura del processo di pace messo in piedi dalle Nazioni Unite per stabilizzare la regione dell’Azawad. Il gruppo di autodifesa touareg Imghad e i suoi alleati, riuniti sotto la sigla Gatia, ha occupato le posizioni precedentemente controllate dal Mnla, il Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad. In un comunicato diffuso nella tarda mattinata, il governo di Bamako si è detto «estremamente preoccupato per la ripresa degli scontri armati» e ha richiamato tutte le parti a rispettare gli accordi siglati tra il maggio del 2014 e il marzo del 2015.

Foto “DestrAlDaluHouse” by diario fotográfico ‘desde Palestina’, photographer – http://www.desde-palestina.blogspot.de/2012/12/al-dalou.html http://4.bp.blogspot.com/-nfUY7QJOqpk/UL-3pDpjc5I/AAAAAAAABP4/2usymB3AVEI/s1600/_MG_5375.jpg. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.