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Corridoi umanitari. Il 3 maggio a Fiumicino arriva un altro gruppo di rifugiati dal Libano

Si chiamano Jamal, Fairouz, Ismail, Nawal o Mouna: sono alcuni dei 98 profughi – cristiani e musulmani tra 0 e 83 anni – che il prossimo 3 maggio arriveranno all’aeroporto di Fiumicino da Beirut con i “corridoi umanitari”: il progetto pilota che nel quadro di un accordo tra governo italiano, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), Comunità di Sant’Egidio e Tavola valdese, ha già portato in Italia 97 profughi siriani, e che in tutto prevede l’arrivo di un migliaio di casi umanitari in due anni, non solo dal Libano, ma presto anche dal Marocco e dall’Etiopia.

Data la loro condizione altamente vulnerabile, i profughi – tra cui 43 minori – che la mattina del 3 maggio saliranno non su un gommone di trafficanti, bensì su un aereo di linea, saranno muniti di “visto per motivi umanitari” come previsto dal Codice dei visti del regolamento Schengen: 36 nuclei famigliari, non solo siriani, ma anche iracheni stavolta, che grazie al progetto ecumenico dei “corridoi umanitari” entreranno in tutta sicurezza e legalmente in Italia. Non appena arrivati, potranno avanzare regolare richiesta di asilo.

Torino, Milano, Firenze, Terni, Roma, Frosinone, Potenza tra le destinazioni finali delle varie famiglie, che saranno ospitate nelle strutture messe a disposizione dai promotori del progetto e dai loro partner.

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