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La chiesa metodista di Vicenza «anticipa» il Festival biblico 2016 «Giustizia e Pace si baceranno»

Una colomba e una fanciulla bendata, in stile naïf, che si baciano. Questa l’immagine simbolo del XII Festival biblico, che si terrà dal 19 al 29 maggio con eventi concentrati soprattutto a Vicenza, dove è nata l’iniziativa, ma anche a Padova, Rovigo e Trento.

L’evento, organizzato dal Centro culturale San Paolo, conta numerosi sostenitori pubblici e privati (oltre a quelli istituzionali delle diocesi e dei Comuni coinvolti, istituti di credito, giornali ed emittenti radio, sindacati, aziende) e da un paio d’anni riceve anche il sostegno dell’otto per mille delle Chiese metodiste e valdesi. Fra i partecipanti c’è da tempo anche la chiesa metodista di Verona, che propone ogni anno uno o più iniziative, e la cui collaborazione è andata intensificandosi negli ultimi anni, come ci spiega il pastore della comunità, William Jourdan.

Il filo conduttore di questa edizione è tratto dal Salmo 85, versetto 11, che recita per l’appunto «Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno». Ed è proprio a partire dal tema della giustizia e della pace che la chiesa metodista ha deciso di offrire al pubblico una serata di «anteprima», il prossimo giovedì 21 aprile alle 20,30 nella sede della chiesa in Contrà San Faustino 10.

La serata sarà dedicata a tre personaggi chiave del protestantesimo europeo, Albert Schweitzer, Dietrich Bonhoeffer e Tullio Vinay, tre «testimoni di pace nel ’900», come recita il titolo dell’incontro, la cui rievocazione sarà affidata a Paolo Ricca, teologo e pastore valdese.

«La scelta del tema di quest’anno – spiega ancora Jourdan – ci ha portato a pensare che poteva essere opportuno affrontare il tema dalla prospettiva di personaggi protestanti che nella storia del ’900 hanno giocato un ruolo importante nel parlare in modi e contesti diversi del tema della pace. L’obiettivo della serata è quindi di affrontare il tema attraverso tre personaggi che nel corso del ’900 hanno dato un contributo particolare, non soltanto per noi protestanti, al tema della pace. Ricordiamo Albert Schweitzer, che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace; Bonhoeffer, che ha osato affrontare il tema pace in anni in cui nel suo paese, la Germania nazista, questo era una sorta di tabù. Tullio Vinay, infine, che all’interno della chiesa valdese, subito dopo la guerra, attraverso la costruzione di Agape ha saputo mostrare un modo nuovo per riscoprire la pace facendo lavorare fianco a fianco giovani che fino a pochi anni prima si erano fronteggiati con le armi. Ci sembrava – conclude Jourdan – un modo bello per offrire una piccola prospettiva su un contributo importante al tema della pace da parte del protestantesimo del ’900. Si poteva declinare in molti modi, ci è sembrato importante partire da questi nomi che in parte sono già noti, almeno ad alcuni, ma che si possono approfondire sotto questo profilo».

Foto: https://www.facebook.com/festivalbiblico/?ref=ts