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Dichiarazione interreligiosa sul cambiamento climatico

Il prossimo 22 aprile al palazzo dell’Onu di New York verrà siglato l’accordo di Parigi (Cop21) relativo alle misure da attuare per ridurre i danni provocati dall’ inquinamento umano.

Per l’occasione ben 270 leader religiosi provenienti da tutto il mondo hanno sottoscritto una dichiarazione comune al fine di ribadire l’urgenza di decisioni oramai ineludibili sulle questioni ambientali.

Il testo, firmato fra gli altri dal segretario del Consiglio ecumenico delle chiese Olav Fykse Tveit, dall’arcivescovo Desmond Tutu, il cancelliere dell’pontificia Accademia delle scienze vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, il rabbino capo di Haifa Shear Yashuv Cohen, il Dalai Lama Tenzin Gyatso e molti altri è stato presentato ufficialmente lo scorso 18 aprile al presidente dell’Assemblea generale dell’Onu Mogens Lykketoft.


Ecco il testo:

In vista della cerimonia della firma dell’Accordo di Parigi nella sede delle Nazioni Unite il 22 aprile 2016 come leader religiosi e spirituali noi insieme vogliamo sottolineare l’urgenza che tutti i Capi di Stato immediatamente firmino e ratifichino l’Accordo di Parigi.

La cura della Terra è una nostra responsabilità condivisa. Ciascuno di noi ha una ‘responsabilità morale ad agire’ così come ha espresso con efficacia anche l’Enciclica del Papa.

Il pianeta ha già superato il livello di guardia dei gas serra in atmosfera. A meno che questi livelli non vengano rapidamente ridotti rischiamo di creare impatti irreversibili mettendo centinaia di milioni di vite, di tutte le specie, severamente a rischio. Le sfide che ci stanno davanti richiedono onestà e coraggio e noi tutti dobbiamo attivarci per ridurre le emissioni.

L’umanità è ad un cruciale punto di svolta. Noi come comunità di fede riconosciamo di dover iniziare una transizione dalle inquinanti energie fossili alle pulite risorse rinnovabili.. E’ chiaro che per molte persone questo implica cambiamenti significativi negli stili di vita. Dobbiamo batterci per alternative alla cultura del consumismo così distruttiva per noi e per il nostro pianeta.

Il consenso senza precedenti che ha prodotto l’adozione dell’Accordo di Parigi, benvenuto per le comunità di fede nel mondo, ha aperto un nuovo percorso verso una trasformazione dell’economia globale, segnata da basso utilizzo di fossili e dalla compatibilità con gli equilibri vitali del pianeta.

La collaborazione globale tra tutte le nazioni è la prova che i nostri valori condivisi sono di gran lunga maggiori delle differenze che ci dividono. Ciò dimostra che il senso della responsabilità collettiva condiviso da tutte le nazioni e le società è più potente dell’incoscienza e della avidità do pochi.

Noi siamo uniti nel nostro sostegno alla piena e ambiziosa applicazione dell’Accordo di Parigi e ad ogni altra decisione adottata dalla COP21. Per realizzare l’obiettivo di non superare la crescita della temperatura di 1,5 gradi Celsius i Governi devono accelerare le azioni per il clima prima del 2020 e elevare di molto il livello delle ambizioni dei contributi di ogni Paese (NDCs), rapidamente convertendoli in politiche nazionali, leggi e programmi. Questi impegni devono essere segnati da una ambizione crescente tracciata da piani d’azione su come trasformare le nostre società ed economie al 2020, eliminando rapidamente tutti i sussidi alle energie fossili e puntando ad una transizione al 100% in energie rinnovabili al 2050. Infine richiamiamo l’importanza di incrementare l’impegno finanziario a favore dei Paesi più vulnerabili che già devono affrontare le conseguenze del cambiamento climatico, e della trasformazione per tutti verso un futuro sicuro senza energie fossili.

Il cambiamento climatico rappresenta per tutta la famiglia umana l’opportunità di intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale caratterizzato da una più profonda consapevolezza e una maggiore capacità da azione ecologica. Ogni atto di protezione e cura di tutti i viventi connette gli uni agli altri approfondendo la dimensione spirituale delle nostre vite. Dobbiamo riflettere sulla vera natura delle nostre interdipendenze sulla Terra. Essa non è una risorsa da sfruttare come vogliamo. Essa è una eredità sacra e una cassa preziosa che dobbiamo proteggere.

Uniti dalla speranza condivisa che sale dalla fede, noi firmatari crediamo che i mezzi, i desideri e le volontà di avere cura della Terra e di tutta la vita possono e potranno tradursi in azioni come conseguenza della firma che ratifica le promesse fatte a Parigi salvaguardando in questo modo la più grande promessa di questa generazione a tutte quelle che verranno.

Pertanto noi:

  • Sollecitiamo i Governi a firmare rapidamente, ratificando e dando attuazione all’Accordo di Parigi e ad incrementare gli impegni a ridurre le emissioni in linea con l’obiettivo di non innalzare la temperatura oltre 1,5 gradi Celsius rispetto ali livelli pre industriali.

  • Insistiamo sulla rapida riduzione delle emissioni entro il 2020 per stare nei limiti dell’incremento di 1.5°

  • Chiediamo con forza un maggiore flusso finanziario soprattutto per perdite e danni legati al cambiamento climatico

  • Sottolineiamo l’urgenza di una rapida dismissione dei sussidi alle energie fossili e di una transizione al 100% in energie rinnovabili al 2050

  • Incoraggiamo le comunità di fede a ridurre le proprie emissioni e ad essere solidali con le comunità su cui maggiore è l’effetto del cambiamento climatico

  • Chiediamo che avvenga un disinvestimento nelle energie fossili ed un reinvestimento in soluzioni rinnovabili e a ridotte emissioni di carbonio anche da parte delle nostre comunità cercando di coinvolgere in questo percorso il mondo produttivo 


Traduzione Antonella Visentin

Foto: http://www.oikoumene.org/