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Vietato favorire l’esodo dei cristiani dall’Iraq

In un comunicato diffuso al termine di una recente riunione dei vescovi Chiesa cattolica caldea a Erbil, il patriarca Louis Raphael Sako ha affermato che è vietato favorire l’esodo dei cristiani dall’Iraq.

Anche se i singoli cristiani e le intere famiglie restano liberi di lasciare il paese, i sacerdoti non dovrebbero essere direttamente coinvolti nei programmi che favoriscono l’espatrio dei cristiani iracheni all’estero. Chiunque ignora questo avvertimento sarà personalmente ritenuto responsabile di fronte all’autorità del patriarca.

Nel comunicato i vescovi hanno messo in guardia gli iracheni cristiani dal rischio di sfruttamento da parte di trafficanti e «organizzazioni senza scrupoli», che cercano di reinsediare le famiglie in altri paesi, e hanno anche avvertito il clero e degli operatori pastorali a prendere le distanze da quei gruppi che sostengono l’esodo per i loro personali «interessi economici e politici».

Secondo i vescovi le popolazioni cristiane che hanno lasciato Mosul e la Piana di Ninive, con l’arrivo dei jihadisti dello Stato islamico, che ora vivono in condizioni precarie a Erbil e in altre zone del Kurdistan iracheno, sono più a rischio.

I vescovi hanno chiesto l’azione e cooperazione della comunità internazionale per liberare le zone dell’Iraq attualmente controllate dallo Stato islamico, «questa responsabilità non deve cadere solo sulla Chiesa, sui partiti politici o il governo iracheno», hanno detto.

Foto:  By Österreichisches Außenministerium cropped: Gugganij – → This file has been extracted from another file: Louis Raphaël I Sako Michael Linhart November 2015 (23215922412).jpg , CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45280455