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Chiesa apostolica demolita a Cuba

A poche settimane dalla storica visita del presidente Obama a Cuba, salutata da più parti come foriera di esiti positivi non solo sul piano economico e sociale dell’isola, il governo ha autorizzato la demolizione della Strong Winds Ministry Church a Las Tunas, nella zona orientale di Cuba. 

La chiesa, che appartiene al Movimento Apostolico, una denominazione protestante non registrata, è la quarta a Cuba e la seconda a Las Tunas ad essere demolita dal governo dall’inizio dell’anno.

Il pastore Mario Jorge Travieso, ha raccontato a Christian Solidarity Worldwide (Csw), organizzazione cristiana impegnata nella difesa dei diritti umani e della libertà religiosa, che il 9 aprile scorso centinaia di funzionari del governo hanno circondato la chiesa ubicata alla periferia della città. Il pastore è stato arrestato, mentre la chiesa è stata demolita dopo essere stata spogliata non solo di tutti gli arredi ma anche delle apparecchiature elettriche: un danno del valore di più di 50.000 pesos cubani (circa £ 1400 dollari).

Travieso ha riferito di essere stato trattato «come un delinquente comune» dagli agenti della sicurezza che lo hanno minacciato con una pena detentiva di sette anni se qualcuno della congregazione avesse reso pubbliche le contestazioni fatte contro la distruzione della chiesa. Travieso ha detto: «Tutte queste violazioni continuano nel mio paese senza alcuna attenzione da parte di nessuno. È per questo che condividiamo la notizia di questa grande ingiustizia con la comunità internazionale».

Mervyn Thomas, capo esecutivo di Csw, ha dichiarato: «Siamo estremamente contrariati per questa ultima demolizione della chiesa compiuta dalle autorità cubane, proprio poche settimane dopo la storica visita del presidente Obama sull’isola. Le azioni del governo cubano compiute lo scorso fine settimana dimostrano che non c’è alcuna intenzione di alleggerire il loro giro di vite sulle chiese del Movimento Apostolico. Le minacce di pene detentive lunghe superano ogni oltre limite: i membri della chiesa dovrebbero denunciare queste gravi violazioni dei diritti umani. Ancora una volta, chiediamo alla comunità internazionale di considerare la demolizione di queste tre chiese, le detenzioni di massa di pastori e membri di chiesa, e le minacce di reclusione da parte del governo cubano come una questione urgente. Invitiamo l’Unione europea e gli Stati Uniti a fare della libertà di religione o di credo una questione centrale dei propri dialoghi con Cuba, e ad insistere che in questo settore avvengano miglioramenti».

Il governo cubano si è ripetutamente rifiutato di registrare le chiese del Movimento Apostolico. Il 5 febbraio scorso è stata distrutta la Emanuel Church nella zona orientale dell’isola – con centinaia di membri di chiesa portati in prigione –, ad un solo mese da altre demolizioni avvenute nelle province di Camaguey e Las Tunas.

Foto:Images ©iStockphoto.com/clamon