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Testimoniare, tra numeri e trasparenza

Da pochi giorni è stata pubblicata la nuova campagna comunicativa dell’Otto per mille della Tavola Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi. Il centro è la trasparenza utilizzata nella gestione dei fondi, oltre al costante uso sociale, culturale, e per lo sviluppo in Italia e nel mondo. Il tutto, come sempre, seguendo il mandato del Sinodo valdese. Ne abbiamo parlato con Sergio Velluto, della Commissione comunicazione e pubblicità dell’Otto per mille.

Come si è sviluppata l’idea di questa campagna?

«La campagna viene realizzata da agenzie di comunicazione che vincono un bando promosso dalla Tavola Valdese e gestito dalla commissione di cui faccio parte. Quella di quest’anno rappresenta un gruppo di persone per la maggior parte sfocate: ma la parte centrale è trasparente. Questo per trasmettere la differenza tra una gestione opaca dei fondi e invece una gestione trasparente, che le chiese metodiste e valdesi fanno attraverso una rendicontazione puntuale dell’utilizzo dei soldi pubblici».

Due agenzie?

«Sì, al bando hanno partecipato varie agenzie e la commissione della Tavola ha pensato di dover premiare sia quella che ha espresso al meglio la questione della trasparenza, sia un’altra, con una proposta incisiva di video che narra il concetto che l’utilizzo dei fondi avviene esclusivamente nei progetti, ma non per fini di culto».

L’Otto per Mille investe molto in pubblicità?

«Se paragonata agli investimenti che si fanno del settore da parte di altre chiese, la Tavola destina meno del 5% delle somme ricevute per coprire i costi della campagna pubblicitaria, composta non solo da spot, ma anche dall’acquisto di spazi pubblicitari in giornali e tv e sempre più il web. Ma anche per realizzare i resoconti dettagliati su come sono stati utilizzati i soldi».

Cosa significa comunicare l’Otto per Mille valdese? È una via di mezzo tra un invito a firmare e una testimonianza?

«È difficile comunicare l’utilizzo dei fondi degli italiani, perché i discorsi in cui declinare l’argomento sarebbero tantissimi: ma la pubblicità è qualcosa di rapido e immediato, in cui dobbiamo concentrare le informazioni e attirare l’attenzione. Senza questa distinzione non riusciamo a leggere il messaggio. La seconda cosa è che vogliamo comunicare una particolarità diversa ogni anno: il focus 2016 è appunto la trasparenza della rendicontazione su cui siamo molto impegnati».

Circa il 50 % dei contribuenti sceglie di destinare a qualcuno l’Otto per Mille: a chi parla la campagna? A chi firma o a chi non lo fa?

«Dobbiamo tenere presente che l’Otto per Mille è un meccanismo discusso e opinabile come sistema per sostenere le comunità religiose e, infatti [oltre alla Corte dei Conti, ndr] lo testimonia l’ampio dibattito non esaurito anche all’interno delle chiese metodiste e valdesi. Detto ciò, ci proponiamo di comunicare agli italiani che poco conoscono la realtà delle chiese l’esistenza anche di questa possibilità. Il nostro è un lavoro di branding, cercando di far conoscere, anche laddove la nostra presenza è minore, che esiste un’altra possibilità e come sono utilizzati i fondi: sia a chi sceglie di destinare l’Otto per Mille, sia a chi non vuole farlo».

 

 

Foto: via ottopermillevaldese.org