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Le sofferenze di Gesù

A te, Signore, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose
I Cronache 29, 11

Vediamo Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto
Ebrei 2, 9

Gesù ha sofferto, ma la sua sofferenza non è solo fisica. Ancora oggi tante, troppe persone, uomini e donne, soffrono prima di essere uccise dalla “bestia umana” che vuole terrorizzare il mondo facendoci credere che la vita è fatta solo di odio e di distruzione.

Gesù ha sofferto e soffre ancora. Stupri crudeli e senza pietà, torture infami e strazianti: la morte in questi casi sembra una liberazione. Ma Gesù, scrive l’autore della lettera agli Ebrei, “ha sofferto affinché, per la grazia di Dio, gustasse la morte di tutti”. Gesù ha sofferto: più di tutti perché ha portato su di sé il dolore della morte di tutti. Ha gustato questo dolore come si gusta il cibo, lo ha cioè vissuto nella sua interezza con tutto l’amaro che porta con sé. Gesù ha sofferto e muore ancora oggi ogni volta che muore un innocente: ancora oggi Lui gusta l’amaro della morte, per poter dire NO alla morte, alla violenza, ai soprusi.

È notizia di questi ultimi giorni che nel Sud del Sudan la situazione criminale è ai limiti dell’orrore: esecuzioni sommarie e omicidi anche di ragazzini, persone disabili bruciate vive, gente asfissiata nei container, altra appesa agli alberi, altra fatti a pezzi. Le donne che vengono stuprate, sono date ai soldati come parte integrante del loro salario. Anche per loro, e non solo per loro, ancora oggi, Gesù muore su quella croce: inchiodato da chi non ha rispetto della vita, perché è già un essere morto. Ma anche per questi criminali, Gesù ha gustato e gusta la morte, e da quella croce continua a pregare il Padre di perdonarli perché “non sanno quello che fanno” e da quella croce continua a dire a noi “di amare i nostri nemici”.

Guardiamo allora a Gesù, coronato di gloria e di onore per la morte che ha sofferto e non perdiamo la speranza: la “bestia umana” verrà domata, perché “Dio non ha lasciato nulla che non gli sia soggetto”(Eb 2, 8). Amen!

Foto via Pixabay