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Sfogliando i giornali del 24 febbraio

01Spy cables, secondo i documenti pubblicati il Mossad aveva contraddetto Netanyahu

L’emittente televisiva Al Jazeera e il quotidiano britannico The Guardian hanno cominciato nella serata di ieri la pubblicazione dei cosiddetti Spy cables, centinaia di documenti riservati scambiati tra le varie agenzie internazionali di spionaggio e ricevuti dall’emittente del Qatar. Gli Spy cables riguardano il traffico di intelligence dal 2006 al dicembre del 2013 e sono principalmente documenti di corrispondenza tra i servizi segreti del Sudafrica e il resto del mondo. Nei documenti si trovano dettagli di operazioni internazionali contro Al Qaeda, contro il gruppo Stato islamico e altre organizzazioni terroristiche ma anche contro gruppi di attivisti per l’ambiente. A far discutere in modo particolare sono le dichiarazioni rilasciate nel 2012 dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante un meeting alle Nazioni Unite sul nucleare in Iran, smentite dai suoi stessi servizi segreti, in un rapporto inviato qualche settimana prima ai servizi sudafricani. Secondo il Mossad, infatti, l’Iran «non stava svolgendo l’attività necessaria per la produzione di armi nucleari», un’affermazione esattamente contraria a quella di Netanyahu del mese successivo.

02 – Libia, il parlamento di Tobruk ritira i delegati dal tavolo dei negoziati

La Camera dei rappresentanti, il parlamento libico con sede a Tobruk e riconosciuto dalla comunità internazionale, ha votato la sospensione della partecipazione ai colloqui mediati dalle Nazioni Unite, che avrebbero dovuto riprendere oggi in Marocco. La decisione è arrivata nella serata di ieri dopo il triplice attentato di al-Qubah che ha provocato, secondo l’ultimo bilancio, 42 vittime. Secondo il Libya Herald, i quattro rappresentanti del governo di Tobruk sono stati richiamati dall’esecutivo per «ricevere nuove istruzioni». Secondo fonti riportate da France Presse, il voto «risente della paura di pressioni della comunità internazionale per integrare i miliziani islamici in un prossimo governo».

03 – Australia, il governo avvia un’indagine su 44 casi di abusi sui richiedenti asilo

Il governo australiano ha annunciato questa mattina l’avvio di un’indagine su 44 casi di abusi sessuali sui richiedenti asilo presenti nei centri australiani di detenzione per migranti. Gli abusi riguardano il periodo che va dal gennaio del 2013 al luglio del 2014 e in alcuni casi sarebbero coinvolti dei bambini. I casi sono stati denunciati davanti a una commissione del senato nella capitale Canberra dal sottosegretario all’immigrazione Michael Pezzullo, che ha chiesto di indagare su altri casi di abuso su minori risalenti al 2008. Le accuse arrivano meno di due settimane dopo la pubblicazione di un rapporto della commissione australiana per i diritti umani, che condannava il trattamento dei minori nei centri di detenzione per migranti, dove attualmente si trovano ancora 126 bambini. Secondo il rapporto, un terzo dei minori ha sviluppato malattie mentali di tale gravità da richiedere il trattamento psichiatrico.

04 – Germania, il leader di Pegida Bachmann è stato reintegrato nel movimento

Lutz Bachmann, leader del movimento antislamico tedesco Pegida è stato reintegrato nel suo ruolo dal comitato di direzione. Bachmann si era dimesso il 21 gennaio dopo che il giornale tedesco Bild aveva pubblicato una sua foto in cui mostrava un taglio di capelli e di baffi che ricordava quello di Hitler. Nelle ultime settimane il movimento era apparso indebolito, e alla manifestazione a Dresda di ieri hanno partecipato solo 5.000 persone, contro le 25.000 di metà gennaio. Si pensa che il rientro di Bachmann possa portare nuova energia al movimento, vista anche la sua forte influenza sul consiglio direttivo, dal quale si erano dimessi recentemente cinque dirigenti che non condividevano la sua linea.

05 – Sri Lanka, il partito Tamil deluso per il rinvio della relazione Unhcr sui diritti umani

In Sri Lanka il principale partito Tamil ha espresso «delusione e incredulità» per la decisione delle Nazioni Unite di posticipare di 6 mesi la relazione sulla situazione dei diritti umani nel paese. Secondo Mahalingam Kanagalingam Shivajilingam, capo della Tamil national alliance, «il popolo Tamil era trepidante attesa per il rilascio del rapporto, ma questo ritardo inatteso ha causato nuove gravi preoccupazioni per le vittime». L’agenzia Onu per i rifugiati, Unhcr, ha affermato che la decisione è stata presa per poter rafforzare la relazione e proseguire nella raccolta d informazioni utili. Il Consiglio provinciale del nord, una delle espressioni politiche della minoranza Tamil, ha recentemente adottato una risoluzione che chiede un’inchiesta sul presunto genocidio dei Tamil durante i 30 anni di guerra civile che si è conclusa nel 2009, e il primo ministro Ranil Wickremesinghe ha promesso di adottare reali misure di riconciliazione nei primi 100 giorni del suo governo.

Foto  “PEGIDA DRESDEN DEMO 12 Jan 2015 115724082” by Kalispera Dell – http://www.panoramio.com/photo/115724082. Licensed under CC BY 3.0 via Wikimedia Commons.