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L’accoglienza difficile

Le cronache di giornali e telegiornali hanno raccontato spesso in questi mesi le tensioni che si vivono in Val Trompia a seguito della scelta di un albergatore locale di utilizzare la propria struttura ricettiva per ospitare un gruppo di migranti in fuga dalle guerre dei propri paesi. Ovviamente non mancano voci che si alzano indignate contro le ripetute violenze verbali e materiali (bombe carta e affini) che hanno per destinatari i giovani profughi, come testimonia l’impegno di molte associazioni locali e semplici cittadini.

La questione è seguita anche a livello istituzionale, come riporta il testo che pubblichiamo di seguito. Si tratta di una interrogazione parlamentare presentata da alcuni onorevoli e senatori, rivolta al ministro dell’Interno Angelino Alfano, rivolta soprattutto ad accertare l’opportunità della presenza di un sindaco della zona alle manifestazioni anti migranti. Primo firmatario è l’onorevole Luigi Lacquaniti. Ecco il testo :

Sabato 6 febbraio insieme al segretario zonale del Pd Andrea Mino sono stato in Val Trompia, a San Colombano, per incontrare gli albergatori che ospitano i profughi, i rappresentanti del Comitato antifascista e i ragazzi lì accolti. Ho così potuto verificare in prima persona il filo nero di manifestazioni, attentati, intimidazioni e insulti che ha percorso in questi ultimi mesi la Valle.
Fin dal loro arrivo, il giorno 27 agosto, i profughi sono stati fatti oggetto di manifestazioni ostili e hanno trovato ad accoglierli militanti di Forza Nuova giunti da Brescia per contrastare l’arrivo del pullman con contestazioni, lanci di uova, e addirittura di sassi contro le finestre dell’albergo.
Il giorno seguente, 28 agosto, si sono ripetuti episodi di protesta e contestazione culminati in una manifestazione tutt’altro che pacata e pacifica, come si evince anche dalle cronache dei giornali e dalle testimonianze dei presenti. Vi erano circa duecento manifestanti arrivati dalla provincia, per lo più militanti di Forza Nuova, a cui pare si sia unito qualche abitante della zona. Solo la presenza dei Carabinieri e della Digos ha evitato il contatto tra i manifestanti e i profughi ospitati nell’albergo.
Per circa due mesi, fino al 16 ottobre 2015, si sono susseguite proteste politiche organizzate, a quanto consta, da forze dell’estrema destra bresciana, partecipate da militanti di Forza Nuova, Casa Pound, Brescia ai Bresciani, condotte in maniera spesso violenta e prolungata. Al punto che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sono dovuti intervenire più volte, anche con rinforzi da altre provincie, e hanno dovuto presidiare giorno e notte, fino a pochi giorni fa, l’albergo in cui sono ospitati i profughi.
Numerosi e proseguiti fino a pochi giorni fa, gli episodi d’intimidazione con insulti e scritte offensive lungo la strada provinciale, tra i quali, pur in attesa dei risultati delle indagini in corso, si devono annoverare anche l’esplosione di tre bombe carta nei pressi delle proprietà della famiglia Cantoni (proprietari dell’albergo che ospita i ragazzi), il rogo di un meleto di proprietà della stessa, e colpi d’arma da fuoco contro un cavallo di loro proprietà;
Ma ciò che appare più incredibile è che la Sindaca di Collio Mirella Zanini, contraria all’arrivo dei profughi, stando a quanto narrato da diversi articoli di giornali il 29 agosto ed in particolare dall’edizione on line del “Corriere Brescia” e dal documentato reportage del giornale on line “BresciaToday”, abbia partecipato personalmente alle manifestazioni contro la Forza pubblica chiamata a proteggere i profughi e l’albergo, e abbia accompagnato alla manifestazione Andrea Bianchi, sindaco di Trenzano (BS), che la stampa sostiene vicino a Forza Nuova;
Per tutto questo ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Alfano. Per sapere se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti, e se non ritenga del tutto anomala e particolarmente grave la diretta presenza della sindaca ad iniziative di contestazione per nulla pacifiche, inoltre rivolte a iniziative del medesimo Stato italiano che ogni Sindaco rappresenta, e quali iniziative rientranti nelle sue proprie competenze intenda intraprendere per ristabilire il profilo attivo di garanzia e di imparzialità che deve mantenere l’Amministrazione comunale. Perché un sindaco è sindaco di tutti, e deve garantire tutti.
Il testo di cui sono primo firmatario è stato sottoscritto anche dai colleghi Marco Carra, Miriam Cominelli, Titti Di Salvo, Fabio Lavagno, Maino Marchi, Martina Nardi, Ileana Piazzoni, Nazareno Pilozzi, Giuditta Pini, Giuseppe Romanini, Mario Sberna, Alessandro Zan. 

Foto By HaeferlOwn work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24789650