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Misericordia

Caro pastore, anche voi protestanti parlate di misercordia? Ce lo chiede un ascoltatore di Trapani facendo riferimento alla predicazione e alla catechesi di papa Francesco che si concentra molto su questo tema – tanto che anche il suo ultimo libro s’intitola significativamente Il nome di Dio è misericordia.

Di misericordia dovrebbe parlare ogni credente in Cristo, perché la misericordia è un concetto cristiano universale. Direi di più: è un concetto biblico che non appartiene in modo particolare a cattolici o protestanti o ortodossi, ma appartiene al messaggio dell’evangelo così come ce lo porge la Bibbia.

Nei Vangeli è una parola ricca di significato, che Gesù stesso utilizza per una delle beatitudini: Beati i misericordiosi perché ad essi misericordia verrà fatta. Nelle Scritture essa indica un amore dai tanti volti: è compassione; perdono; è amore fedele, che non viene meno e resiste anche al peggio che ognuno di noi sa esibire. Più di ogni altra cosa misericordia è quell’amore che, quando la vita sembra non avere vie di salvezza, è capace di aprire inaspettatamente una porta, spalancare contro ogni speranza un nuovo orizzonte dove ricominciare a vivere.

Di questo abbiamo tanti esempi nella Bibbia: misericordia è l’orizzonte più grande che si apre davanti al viandante sulla via di Gerico che, malmenato dai briganti, scopre che «ad usargli misericordia» è stata la persona meno prevedibile, un samaritano, dal quale non si sarebbe aspettato alcun aiuto; misericordia è l’orizzonte più grande che scopre il figliol prodigo quando si vede inaspettatamente riaccolto non dalla punizione ma dall’abbraccio del padre.

La misericordia è la scoperta di un mondo in cui c’è qualcuno che si occupa di me e nel quale anch’io sono chiamato a occuparmi degli altri e a rendere più grande il loro orizzonte, più vivibile la loro esistenza.

Non tutti gli amori però sono misericordiosi. Come c’è un modo di amare che oltrepassa le barriere e le piccinerie dell’esistenza, ci sono anche altri «amori» che rendono la vita più «stretta», più piccola. Sono gli stessi episodi biblici a mostrarcelo: è l’amore esclusivo del fratello maggiore che non partecipa alla festa che il padre organizza per il ritorno del figliol prodigo; è l’amore per le leggi di purità dei due sacerdoti che passano oltre senza occuparsi del viandante a terra sulla via di Gerico.

Beati dunque i misericordiosi, coloro che vivono in un mondo in cui la vita acquista una dimensione più ampia perché sanno identificarsi con gli altri. Come ha scritto il teologo tedesco Joerg Zink: «Felici dunque coloro che sanno udire la disperazione e vedere i muti lamenti, coloro che sanno porgere una mano d’aiuto a chi è debole e solo. Coloro che prendono a cuore la sofferenza degli esseri umani, il dolore di tutte le creature. Essi sanno da dove proviene la misericordia. Lo sanno anche quando essi stessi ne hanno bisogno».

Copertina: By Jan Wijnantshttp://www.hermitagemuseum.org/wps/portal/hermitage/digital-collection/01.+Paintings/46144, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4088414