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La sete dell’oro calpesta i diritti umani

Voce evangelica traduzione da protestinfo.ch

La Svizzera è il più grande crocevia del mondo nell’ambito della lavorazione dell’oro: circa il 70 percento di questo metallo prezioso è raffinato nel paese. Per quanto concerne la protezione dei diritti umani la legge svizzera è inadeguata. La campagna ecumenica 2016 di «Sacrificio quaresimale» e «Pane per tutti» , le due oraganizzazioni, cattolica la prima e protestante le aseconda, che si occupano di sviluppo sostenibile nel sud del mondo, mette in evidenza questa situazione e indica delle possibili soluzioni.

La Metalor, una delle più grandi raffinerie di oro al mondo, afferma di operare nelle sue attività nel rispetto della normativa svizzera, in particolare nell’ambito della legge sul riciclaggio di denaro e conformemente all’ordinanza sul controllo dei metalli preziosi. «Queste leggi garantiscono solo la provenienza legale dell’oro e la sua qualità. Non sono però in grado di assicurare che dietro ad esso ci sia il rispetto dei diritti umani», afferma Doro Winkler, specialista in diritti umani per Sacrificio Quaresimale. La Confederazione lascia alle raffinerie la responsabilità di verificare l’osservanza dei diritti umani. Questo non è però sufficiente, dichiara Doro Winkler: «La protezione dei diritti umani non deve avvenire su base volontaria».

L’esempio dell’estrazione dell’oro in Burkina Faso mostra in modo evidente l’inefficacia dei codici di condotta non vincolanti e su base volontaria di cui alcune imprese si sono dotate. Sacrificio Quaresimale ha condotto uno studio in tre miniere dalle quali viene estratto l’oro che è raffinato da Metalor (miniera di Essakane) o che è stato lavorato della stessa azienda fino al 2015 (miniere di Bissa e Kalsaka). Per far posto a queste tre miniere di oro, 14.000 persone sono state trasferite altrove. In questi tre casi sono state registrate molteplici violazioni dei diritti umani. Molte persone hanno perso la loro terra e l’accesso all’acqua. I raccolti sono diminuiti e la fame ha ora il sopravvento. «Prima vivevamo, oggi sopravviviamo», così riassume la situazione Florence Sawadogo, una mamma di 25 anni, vittima del trasferimento. Barthélemy Sam, coordinatore di Sacrificio Quaresimale in Burkina Faso, afferma: «Assistiamo a “una corsa all’oro” che crea numerosi problemi socio-economici, culturali, ambientali e anche politici. Dietro all’estrazione dell’oro si nasconde il destino di numerose persone».

In Svizzera il dovere di corretto comportamento per le grandi aziende deve essere regolamentato in modo vincolante. È una questione di giustizia e di rispetto della dignità umana. La Svizzera, considerata come una sede economicamente attrattiva per le multinazionali, è esortata a fare di più. Con l’iniziativa per le multinazionali responsabili si può colmare questa lacuna della legge svizzera. Essa obbliga infatti le ditte ad un dovere di dovuta diligenza anche nelle sue attività all’estero e quindi ad attivarsi affinché i diritti umani siano rispettati e l’ambiente protetto, ovunque nel mondo. La Consigliera agli Stati Anne Seydoux-Christe è convinta: «Nessuno in Svizzera accetterebbe per sé o per i suoi figli una violazione dei diritti umani come invece sono costretti a subire le persone che vivono nei paesi poveri del mondo o con governi deboli». Quando le multinazionali svizzere calpestano i diritti umani, anche la Svizzera perde la sua buona reputazione, rende attenti Seydoux-Christe e afferma convinta: «L’iniziativa è un’opportunità per la nostra economia».

Per Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti è chiaro: non è ammissibile che la nostra economia e il nostro benessere siano basati sulla distruzione delle fonti di sussistenza delle persone che vivono nei paesi in via di sviluppo. I loro partner di progetto sul terreno lo costatano: le misure volontarie non sono sufficienti.

Le Organizzazioni di cooperazione allo sviluppo Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti e Essere solidali promuovono tutti gli anni una Campagna ecumenica durante il periodo della Quaresima (quest’anno dal 10 febbraio al 27 marzo). La Campagna ecumenica ha come principale scopo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ingiustizie: nel mondo più di 800 milioni di persone soffrono la fame. Vedere però non basta, è necessario anche agire. Gli organismi cristiani propongono di aderire a iniziative politiche, sostenere progetti di cooperazione allo sviluppo in diversi paesi nel Sud del mondo, partecipare a momenti di condivisione quali ad esempio i pranzi e le cene povere.
Il motto della Campagna ecumenica 2016 è “Assumersi le proprie responsabilità. Rafforzare la giustizia”. Ogni persona, nella sua quotidianità, è tenuta ad assumersi la responsabilità delle azioni che compie e ad agire con sollecitudine nei confronti di chi è nel bisogno.

La lente d’ingrandimento richiama l’attenzione su di un bene di consumo: una collana d’oro. Cosa si nasconde dietro l’estrazione dell’oro, per esempio in una miniera del Burkina Faso? La campagna chiede alle aziende di agire in modo responsabile, ovunque nel mondo. Il bene comune viene prima del profitto personale e i diritti umani valgono per tutti. Per questo le tre Organizzazioni di cooperazione allo sviluppo sostengono e raccolgono le firme per l’iniziativa “Per multinazionali responsabili”.

Foto Di Swiss Banker – English Wikipedia, original upload 17 September 2005 by Swiss Banker, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=335322