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Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide

In un’intervista pubblicata sul sito della Federazione luterana mondiale (Flm) – una comunione di 145 chiese membro che rappresentano oltre 72 milioni di luterani nel mondo – il vescovo Munib A. Younan e il pastore Martin Junge, rispettivamente presidente e segretario generale della Flm, intervengono sulla commemorazione ecumenica che la Federazione luterana e la Chiesa cattolica romana organizzano congiuntamente il prossimo 31 ottobre a Lund (Svezia) per celebrare i cinquecento anni della Riforma protestante. Ne riportiamo di seguito alcuni passaggi.

Perché la commemorazione ecumenica a Lund è importante?

Junge: «È un evento storico che i cattolici e i luterani commemorino l’anniversario della Riforma insieme nell’ottobre del 2016. A Lund ci riuniremo: per rendere grazie a Dio per i doni della Riforma e per i 50 anni di dialogo comune; per chiedere perdono per la sofferenza umana e la disunione della chiesa che è seguita alla Riforma; e per impegnarci nella testimonianza comune in tutto il mondo.

Siamo impegnati a fare un passo verso l’unità. Cerchiamo l’apertura e l’incoraggiamento necessari a superare le differenze che ancora rimangono nella pratica e nella dottrina, nella convinzione che esse possano essere superate».

Younan: «Il dialogo tra la Flm e il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Pcpuc) è in corso da quasi 50 anni. Un passo molto importante verso la riconciliazione è stato la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione sottoscritta nel 1999. L’evento che si svolgerà a Lund è il passo successivo. Dopo 500 anni, entrambe le chiese guardano insieme alla fedeltà del Vangelo e riconoscono che siamo inviati insieme nel mondo a servire come corpo di Cristo».

Cosa intende quando parla di unità?

Junge: «I luterani e i cattolici sono impegnati insieme a cercare l”unità visibile, come espresso nel documento congiunto Dal conflitto alla comunione: Commemorazione comune luterano-cattolico della Riforma nel 2017. Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide. In futuro abbiamo bisogno di discutere ulteriormente della chiesa, del ministero e della Santa Cena o Eucaristia. I passi intrapresi fino ad ora, e l’incoraggiamento che riceveremo dalla nostra commemorazione congiunta, ci daranno la spinta a proseguire quella discussione.

Quando parliamo di unità parliamo anche della riconciliazione, cioè dell’essere convinti che sia possibile superare la frammentazione e imparare gli uni dagli altri. Noi crediamo che sia possibile sanare le memorie e dobbiamo farlo in modo da servire congiuntamente il nostro mondo ferito e frammentato».

Younan: «L’evento di Lund è un’occasione importante per i cattolici e i luterani per riflettere insieme sul fatto che la riconciliazione a cui Dio ci chiama in Cristo non è per noi stessi, ma per l’unità della Chiesa di Cristo e del mondo. Ricordiamo ciò che è scritto in Giovanni 17, 21: «Prego che siano tutti uno … affinché il mondo creda». 

Inoltre la commemorazione di Lund è importante poiché non solo è pensata in termini di leadership della Flm o della Chiesa cattolica. Essa riguarda la base dove possiamo essere uniti nella diaconia, e dove possiamo costruire più fiducia. Il World Service della Flm e la Caritas, braccio diaconale della Chiesa cattolica, servono le persone bisognose in tutto il mondo. Dobbiamo esplorare modi per realizzare il nostro lavoro diaconale insieme in molti luoghi come il Medio Oriente, dove è minacciata la presenza dei cristiani; in Malesia dove i cristiani non sono autorizzati ad utilizzare il nome di Allah; in Nigeria, dove gli estremisti usano la violenza contro i cristiani; e a livello mondiale nella lotta contro le ingiustizie economiche e le molte forme di estremismo, tra cui l’islamofobia».

Come è stata scelta la sede?

Junge: «Lund è stata una decisione congiunta della Flm e il Pcpuc. Lund è il luogo in cui è nata la Flm, nel 1947. I cattolici e i luterani hanno celebrato culti nella Cattedrale di Lund per 1000 anni.

Ma l’anniversario della Riforma sarà anche commemorato in tutto il mondo. A Wittenberg, che occupa un posto speciale per i luterani di tutto il mondo, abbiamo già promosso la Luthergarten, iniziativa con la quale puntiamo a piantare 500 alberi entro il 2017, per richiamare simbolicamente i 500 anni della Riforma. Prima di andare a Lund il Consiglio della Flm si incontrerà a Wittenberg nel giugno di quest’anno».

Younan: «Poi nel 2017 ci si sposterà a Windhoek, in Namibia dove avrà luogo la XII Assemblea della Flm. Tracciando questo viaggio dalla città di Wittenberg nel contesto europeo e poi nella regione africana – da Wittenberg a Lund fino a Windhoek – vogliamo lanciare un messaggio che abbiamo sottolineato in questi anni: la Riforma luterana ha una dimensione globale».

In che modo l’evento di Lund aiuterà entrambi i partner a proseguire il cammino?

Junge: «A volte noi chiese abbiamo a che fare con il nostro passato, come se non avessimo futuro. Il significato della manifestazione di Lund è che mentre rimaniamo consapevoli del nostro passato, non abbiamo intenzione di condurre i nostri dialoghi facendo scontrare il background delle passate memorie e della nostra storia. Credo che lasciare intenzionalmente i conflitti alle spalle e abbracciare la comunione stia facendo la differenza per il modo in cui saremo in grado di parlarci l’un l’altro».

Younan: «L’azione di riconciliazione con i Mennoniti avvenuta nel 2010 ha ispirato quello che ci accingiamo a fare a Lund. Abbiamo sperimentato la forza del perdono e della riconciliazione come il potere più incoraggiante e liberatorio che ci rende liberi di impegnarci, di lavorare insieme, di fidarci l’uno dell’altro. Speriamo che lo Spirito Santo continuerà a guidarci con i cattolici fino a Lund e oltre».

Qual è stata la risposta all’annuncio della manifestazione a Lund?

Junge: «La risposta è stata molto forte e positiva sia da parte delle chiese sia dei media. Abbiamo detto che siamo mossi dalla profonda convinzione che lavorando per la riconciliazione tra luterani e cattolici stiamo contribuendo alla giustizia, alla pace e alla riconciliazione in un mondo che è ferito a causa della frammentazione e della violenza settaria. Interpreto la forte attenzione che questo annuncio ha ottenuto come un segno di speranza che ci ricorda che ci sono altri modi per affrontare le differenze e il conflitto».

Younan: «Accogliamo con favore la forte approvazione che ha ricevuto l’evento di Lund. Sappiamo molto bene che le chiese luterane di tutto il mondo vivono e sperimentano il loro rapporto con la Chiesa cattolica in modo diverso e lo stesso vale per le chiese cattoliche alla base. Eppure, conoscendo queste realtà, vogliamo sottolineare la ricerca della nostra unità, lasciando il conflitto alle spalle e lavorando verso la comunione».

Da: www.lutheranworld.org, trad. a cura di Marta D’Auria

Photo: LWF/S. Gallay