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Sfogliando i giornali del 27 gennaio

01 – Obama in visita in India: «la libertà religiosa è vitale»

Durante la sua visita ufficiale in India, il presidente degli Stati Uniti ha affrontato quello che Christian Today ha definito «uno dei punti più sensibili» per la società indiana, quello della libertà religiosa. Obama non ha fatto alcun riferimento diretto al partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party, guidato dal primo ministro Narendra Modi, la cui ascesa al potere l’anno scorso aveva incoraggiato alcuni gruppi indù ad affermarsi in un paese che ha una storia piuttosto lunga di conflitti religiosi, ma ha sottolineato che «l’articolo 25 della Costituzione indiana afferma che tutte le persone hanno uguale diritto alla libertà di coscienza e il diritto di professare, praticare e diffondere liberamente la propria religione». Circa un quinto dei cittadini indiani si identifica come appartenente a fedi diverse dall’induismo, ma nell’ultimo anno il Parlamento ha approvato un numero crescente di leggi orientate in direzione induista, nonostante il primo ministro Modi, abbia chiesto a più riprese di concentrarsi sulle riforme economiche lasciando da parte la questione religiosa. Secondo il presidente indiano, Pranab Mukherjee, la religione dev’essere «agente di unità, non causa di conflitto».

02 – Nuove possibili sanzioni contro la Russia per il suo ruolo in Ucraina

Nove soldati ucraini sono stati uccisi e 29 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nei combattimenti nell’est dell’Ucraina. Lo ha annunciato il portavoce dell’esercito ucraino, Vladislav Selezniov, che ha anche comunicato che i separatisti hanno attaccato una trentina di postazioni militari. Tuttavia, sono gli attacchi contro i civili a preoccupare maggiormente la comunità internazionale: l’Unione europea ha infatti chiesto oggi ai ministri degli esteri dei paesi membri di valutare l’approvazione di nuove misure, tra cui delle sanzioni contro la Russia, per fermare la ripresa dei combattimenti tra ribelli filorussi ed esercito nell’est dell’Ucraina, proprio a causa delle pesanti conseguenze sui civili. La Russia ha definito «distruttiva» questa proposta. La decisione sarà presa nel prossimo consiglio dei ministri, previsto a febbraio.

03 – Giornata di attentati in Egitto e Libia

Giornata caratterizzata dagli attentati in nei paesi del Nord Africa. Una persona è morta per l’esplosione di un’autobomba parcheggiata vicino a una sede della polizia ad Alessandria, in Egitto, mentre un’altra sede della polizia è stata attaccata da assalitori che hanno lanciato bombe molotov, senza causare vittime né feriti. Secondo le forze dell’ordine il responsabile del primo attentato, nel quale sono state ferite anche due persone, appartiene a un movimento terroristico jihadista. In Libia, un’autobomba è esplosa di fronte a un hotel di lusso a Tripoli, ma nello scoppio non sono state registrate vittime né feriti, mentre l’attacco di uomini armati immediatamente successivo e sempre rivolto contro l’hotel sono state uccise cinque persone e catturati degli ostaggi. A proposito di Libia, ieri si è aperta la seconda fase dei colloqui di pace di Ginevra, che punta innanzitutto a una de-escalation per evitare un nuovo intervento armato internazionale.

04 – Argentina, la presidente Fernández scioglie i servizi segreti

In un discorso alla televisione pubblica argentina, la presidente Cristina Fernández Kirchner ha annunciato che chiederà al parlamento argentino di sciogliere i servizi segreti nazionali. Secondo la presidente infatti, sarebbero stati alcuni agenti dell’intelligence a uccidere il procuratore Alberto Nisman, che stava indagando sull’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires, avvenuto nel 1994 e in cui morirono 85 persone. Nisman era stato trovato morto nel suo appartamento il 18 gennaio, proprio il giorno in cui avrebbe dovuto presentare i propri capi d’accusa di fronte al parlamento. Qualche giorno prima il magistrato aveva presentato un dossier in cui accusava la presidente argentina Fernández e il ministro degli esteri Héctor Timerman di aver partecipato a un piano per coprire il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato, in cambio di accordi commerciali ed energetici con il paese. Tuttavia, il governo ha negato il proprio coinvolgimento, accusando invece i servizi segreti del paese di condurre una guerra interna.

05 – Perù, dopo le manifestazioni il presidente Humala convoca il Congresso

Il presidente del Perù, Ollanta Humala, ha convocato ieri una sessione straordinaria del Congresso nazionale per portare avanti un’approfondita analisi, definita «molto urgente», della legge sul lavoro giovanile, all’origine di quattro imponenti marce di protesta organizzate tra dicembre e oggi. In un messaggio al paese Humala, che difende la Ley Laboral Juvenil, ha lanciato un appello al Parlamento affinché discuta delle proposte di modifica, contemplando anche, tra le opzioni, quella della cancellazione della legge. Il presidente peruviano ha tuttavia sottolineato che il Congresso «ha appoggiato in maggioranza la legge», che prevede per i prossimi cinque anni un regime speciale per i giovani fra i 18 e i 24 anni, garantendo loro un salario minimo e la previdenza sociale, ma riduce le ferie da 30 a 15 giorni l’anno e non contempla eventuali extra o l’anzianità.  

Foto “Barack Obama at Las Vegas Presidential Forum” by Center for American Progress Action Fund from Washington, DC – Barack Obama at Las Vegas Presidential Forum. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.