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Quando gli esami scolastici sono una festa

Ci sono luoghi del mondo in cui gli esami scolastici sono una festa, un momento di gioia e dignità per tante bambine e bambini la cui vita è altrimenti dura e difficile. E’ il caso del campo profughi di Kakuma in Kenya, dove recentemente si sono tenuti i test per il Certificato di educazione primaria – che nel paese africano si ottiene all’età di 14 anni. Quasi tremila scolari, tra cui circa 600 bambine, provenienti dalle 19 scuole elementari gestite nel campo dalla Federazione luterana mondiale (Flm), hanno affrontato l’esame con un 93,5% di promozioni e addirittura alcune eccellenze. E’ il caso di Margaret Awak Aguer, una ragazzina di 17 anni, che ha ottenuto un lusinghiero «A», il voto più alto, con una percentuale di oltre l’80% di risposte giuste alle diverse prove del test. La storia di Margaret, raccontata sul sito della Flm, è emblematica di tante altre ragazze e ragazzi che in condizioni davvero estreme non rinunciano alla propria educazione.

Giunta nel campo di Kakuma nel 2010 dal Sud Sudan, Margaret vive da allora con la zia piuttosto che con i propri genitori, proprio perché questi ultimi, nella dislocazione del campo, vivono troppo lontano dalla scuola. «Ho subito voluto andare a scuola – racconta Margaret – ma il primo anno alcuni episodi di bullismo mi hanno spaventata e sono rimasta a casa». L’anno dopo però riprova e non si fa più intimidire, inizia a frequentare una classe di 148 alunni curati con grande dedizione da un gruppo di insegnanti essi stessi ospiti del campo profughi. Come tutte le ragazzine del campo, Margaret deve dividersi tra lavori domestici – non solo lavare o cucinare, ma anche garantire l’approvvigionamento dell’acqua e della legna per la stufa – e studio, in una giornata che per lei inizia alle 5 di mattina e termina la sera alle 11. «La vita nel campo mi ha insegnato ad essere umile e a lavorare con disciplina – spiega Margaret -. Soprattutto, mi ha insegnato che una persona può raggiungere qualsiasi obbiettivo anche in situazioni difficili, se solo si fa la propria parte con coscienza e si lascia tutto il resto nelle mani di Dio». Ora, grazie al suo risultato, Margaret può iscriversi a una scuola nazionale keniota e così, vivere fuori dal campo profughi per la prima volta dal 2010.

Le scuole di Kakuma comprendono 20 istituti primari e 12 materne per una popolazione di circa 72mila alunni, di cui 28mila ragazze. Gli istituti sono stati istituiti dall’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unchr) e gestiti dalla Flm che offre anche la preparazione professionale per gli insegnanti. Il Programma alimentare mondiale (Wfp) garantisce ogni giorno a metà mattina una tazza di zuppa d’avena ad ogni alunno, per tanti il primo pasto della giornata.

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