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Il progetto Nautilus della Diaconia valdese fiorentina per minori stranieri non accompagnati

Ad aprile dello scorso anno, la Diaconia valdese fiorentina ha inaugurato un nuovo servizio in favore di minori stranieri non accompagnati in età 16-18 anni, in risposta a quella che già da alcuni anni si configura come un’emergenza sociale in Toscana e nella città di Firenze. Come anche recentemente riportato dalla stampa locale, «arrivano soli lungo le rotte dell’immigrazione. Senza famiglia, senza accompagnatori, mandati avanti verso l’Europa per metterli in salvo» e, aggiungiamo noi, attraverso viaggi difficili e pericolosi. In risposta a questo bisogno sociale, è nato quindi il Nautilus, un appartamento che può ospitare fino a 6 minori, dove attualmente vivono ragazzi provenienti dall’Albania e dal Kosovo. Successivamente al loro arrivo ai centri di prima accoglienza, vengono presi in carico dai servizi sociali per i minori e inseriti al Nautilus quando è possibile stilare per ognuno di essi un progetto individuale di formazione e di integrazione.

L’appartamento si trova presso i locali della Chiesa metodista di via dei Benci ed è improntato al lavoro sull’autonomia e al raggiungimento dell’obiettivo dell’integrazione nel tessuto sociale, attraverso i percorsi formativi e di avviamento al lavoro. In prima battuta si rende infatti necessario insegnare a questi ragazzi la lingua italiana e a questo proposito la Diaconia valdese fiorentina ha organizzato la scorsa estate dei corsi di alfabetizzazione presso il centro di azione sociale Metropolis, di cui è partner insieme all’associazione «Ieri, Oggi e domani» e al Consorzio Martin Luther King. Una sinergia che ha permesso non solo di organizzare un servizio utile ai ragazzi del Nautilus ma che è aperto anche ad altri ragazzi stranieri di un quartiere complesso come quello delle Piagge. L’acquisizione della lingua italiana rende contestualmente possibile l’inserimento dei ragazzi nei percorsi formativi offerti dal nostro sistema scolastico: ad oggi, tutti i ragazzi presenti al Nautilus frequentano dei corsi di formazione professionale e in un caso è stato possibile il conseguimento del titolo di scuola superiore di primo grado, in soli sei mesi di permanenza nella struttura.

Il lavoro educativo delle due operatrici presenti punta al rinforzo delle autonomie, grazie alle quali è possibile che l’appartamento venga autogestito dai minori attraverso dei turni di pulizia degli ambienti comuni e delle proprie camere, con la preparazione dei pasti e l’approvvigionamento di parte della spesa alimentare. La convivenza è inoltre gestita attraverso una sorta di regolamento tradotto nella lingua d’appartenenza dei ragazzi e sottoscritto al momento dell’inserimento. Questo da una parte, e dall’altra il lavoro degli operatori su tutti gli aspetti burocratici, compreso il contatto con i centri di prima accoglienza, i servizi sociali territoriali e il tribunale dei minori che nomina i tutori dei minori, ha permesso e permette l’avvio di progetti di vita di giovani che potrebbero altrimenti trovarsi in acque davvero poco conosciute.

Proprio in questi giorni è in atto una trasformazione del servizio che diventerà un’accoglienza unicamente al femminile, per ragazze immigrate, sempre nella fascia di età 16-18. Parallelamente, la Diaconia valdese fiorentina sta aprendo a Firenze altri due appartamenti nei quali, oltre ai ragazzi del Nautilus che vi verranno trasferiti, potranno essere ospitati un numero complessivo di 11 minori stranieri non accompagnati. Una risposta quindi in termini concreti che moltiplica le proprie disponibilità in pochi mesi, proprio per far fronte a una vera emergenza sociale.