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Un Giorno della memoria 2016 ricco di iniziative

«Quella di oggi è un’occasione molto importante e significativa», ha ricordato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti per presentare, ieri 14 gennaio presso la sala stampa di Palazzo Chigi, le iniziative previste per il Giorno della Memoria 2016. «È a tutti noto che viviamo tempi difficili – ha proseguito De Vincenti – tempi in cui ricompaiono i fantasmi dell’intolleranza e di paura per il ‘diverso’. Per il Governo italiano è significativo, direi un onore, ospitare nella sala stampa della Presidenza del Consiglio i numerosi eventi previsti per celebrare il Giorno della memoria. Giorno istituito dalla Legge 211 del 2000 e che si celebra il 27 di gennaio di ogni anno. Voglio ricordare l’articolo 1 della legge, nel quale si riconosce nel 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il ‘Giorno della memoria’ al fine di ricordare la Shoah e le leggi razziali, di cui il nostro paese si è macchiato, e la persecuzione italiana nei confronti dei nostri cittadini ebrei. L’articolo ricorda anche tutti coloro che hanno subito e patito la deportazione, la prigionia e la morte. Nel primo articolo si ricordano anche quegli italiani che in campi e schieramenti diversi si sono opposti al progetto di sterminio anche rischio della propria vita. Dunque è una giornata complessa quella del 27, che da una parte vuole ricordare gli eventi tragici e dall’altra le azioni eroiche di molti che oggi definiremmo i giusti e la dedizione che questi hanno profuso per il bene comune».

De Vincenti ha ricordato poi che nel 2009 è stato istituito presso la Presidenza del consiglio dei ministri il Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah, composto da amministrazioni pubbliche e da esponenti delle Comunità ebraiche, in particolare l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), la Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea e la Fondazione museo della Shoah.

Il Comitato infatti organizza tutte le iniziative, anche quelle a margine del 27 gennaio, Giorno della memoria, promuovendo convegni, mostre, proiezioni documentari, concerti e spettacoli teatrali e di danza.

«Voglio sottolineare il valore delle iniziative che saranno proposte e quelle già in essere – come la mostra ‘I giovani ricordano la Shoah’ inaugurata il 9 dicembre a Firenze – che coinvolgono soprattutto i giovani e le scuole. Sappiamo che senza memoria un Paese non ha anima e dunque è fondamentale che proprio i più giovani possano riconoscere ‘l’odore’ dell’Olocausto, ‘l’odore’ delle deportazioni e delle leggi razziali, l’odore’ del male per prenderne coscienza, comprendere che l’umanità può produrre anche la negazione dei principi fondamentali su cui si regge ogni società umana», ha concluso De Vincenti.

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«Il Giorno della memoria – ha ricordato per parte sua il presidente Enzo Gattegna – è stato istituito con una legge dello Stato italiano, ma devo dire che per L’Unione delle comunità ebraiche, per tutte le comunità e tutti gli enti ebraici, costituisce un evento di altissimo valore che va oltre l’importanza istituzionale. La Giornata rappresenta per noi un momento di alto valore educativo. Grazie al coinvolgimento dei molti ministeri abbiamo fissato alcuni principi per noi dirimenti: la Giornata non è solo un momento di commemorazione delle persone scomparse ma dev’essere una data che guarda al futuro, traendo insegnamento dagli eventi del passato». «Noi intendiamo rivolgerci con grande impegno alle nuove generazioni – ha proseguito Gattegna – per dimostrare che cosa può voler dire perdere di colpo le proprie libertà e veder morire la democrazia nella quale si credeva tranquillamente di poter vivere. Molti di noi ancora ricordano i periodi bui e tragici del fascismo. I giovani oggi non conoscono a fondo quella realtà in quanto non l’hanno vissuta, è dunque nostro dovere, compito, tenere viva la memoria di ciò che è stato e ciò che potrebbe ripetersi in ogni momento. In Italia le leggi razziali – che violavano tutti i diritti fondamentali dell’uomo – sono state vissute dalle comunità ebraiche come un vero e proprio tradimento. Un tradimento, perché gli ebrei italiani dopo il 1848, entrati a pieno diritto nella vita sociale e politica del Paese, hanno combattuto a fianco di tutte le forze politiche per l’Unità d’Italia, hanno combattuto per il Risorgimento arruolandosi con Garibaldi e con la Prima guerra mondiale hanno dato un contributo enorme alle forze armate per liberare il territorio italiano dall’invasione austriaca. Dopo l’avvento del fascismo, gradualmente, hanno visto venir meno la loro parità di diritti, la loro dignità, sino alla tragedia finale della promulgazione di quelle leggi razziste, che hanno impedito l’esistenza stessa degli ebrei». «Da molti anni – ha concluso Gattegna – ho deciso di accompagnare gli studenti a visitare il campo di Auschwitz per dare alle nuove generazioni i nostri ricordi, la nostra memoria; perché sento il dovere di farlo. Noi vogliamo che i giovani non solo acquistino la conoscenza e la cultura necessaria, ma che possano formarsi come individui ma anche come cittadini”.

Victor Magiar si è soffermato sul valore culturale delle iniziative messe in campo per il Giorno della memoria: «abbiamo puntato sulla cultura, sull’arte, sulla musica per liberarci da quelle narrazioni retoriche che certo hanno un grande impatto emotivo ma effimero, che non lascia all’intelligenza quei segni tangibili che noi desideriamo imprimere nelle coscienze».

Magiar ha ricordato poi gli appuntamenti futuri: una Tavola rotonda il 21 gennaio presso la Presidenza del Consiglio dal titolo “Antisemitismo, paura del diverso, incitamento all’odio: ieri e oggi”; un progetto artistico l’11 gennaio con Gunter Deaming e Adachiara Zevi con pietre d’inciampo a Roma nei marciapiedi prospicienti le abitazioni dei deportati razziali e politici; una mostra a Catania “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”; la proiezione di un documentario in Parlamento il 26 gennaio dal titolo “Salvate tutti”; una mostra su Anna Frank a Roma; un concerto, sempre a Roma all’Auditorium: “Toscanini: il potere della musica” ed uno a Milano il 27 presso la Sala Verdi del Conservatorio Verdi “Dalla Shoah al ritorno alla vita. Parole, musiche, silenzi”; ed ancora l’inaugurazione di un master di III livello in didattica della Shoah alla presidenza del Consiglio il 28 gennaio e infine uno spettacolo di danza “Ghetto” al teatro Eliseo di Roma il 7 febbraio.

Foto Gian Mario Gillio