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Contro lo smog non basta il biglietto unico

La provincia di Torino soffoca sotto la cappa di smog e il fatto che non piova e non tiri vento da oltre 60 giorni non può essere considerata un’attenuante. Le misure per combattere l’inquinamento dell’aria vanno trovate ed adottate al più presto, in gioco è il futuro dei nostri figli: investire nelle fonti rinnovabili in tutti i settori è la via che bisognerebbe seguire con determinazione.

Si dovrebbe sviluppare il trasporto elettrico, pubblico e privato, l’isolamento termico delle abitazioni e il loro riscaldamento più razionale e virtuoso grazie alle nuove tecnologie.

Invece le uniche misure che arrivano dagli amministratori del polo più inquinato del nord Italia assomigliano per ora più a dei palliativi che non arrivano alla radice del problema.

Dopo la due giorni di trasporti gratis a metà dicembre, e il biglietto unico per tutto il giorno a 1,50 euro da sabato 26 a martedì 29, il Gruppo Torinese Trasporti e la Città Metropolitana hanno trovato l’accordo per prolungare il biglietto unico sulla rete urbana di Torino e suburbana valido per tutto il giorno da oggi fino a domenica 3 gennaio. Sarà valido a Torino e in tutti i Comuni collegati al capoluogo da linee Gtt con tratta suburbana, tra cui Beinasco, Borgaro, Chieri, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria Reale, oltre che nelle reti urbane di Carmagnola, Ivrea e Pinerolo.

Piero Fassino, sindaco di Torino, oggi, mercoledì 30, parteciperà alla riunione sull’emergenza nazionale smog convocata dal ministro dell’Ambiente Galletti: parlerà delle misure strutturali per fronteggiare lo smog, dal rinnovo del parco pubblico con mezzi elettrici e non inquinanti al rafforzamento del teleriscaldamento.

«Chiederemo al Governo – dice Fassino – di considerare prioritarie le misure di finanziamento delle infrastrutture metropolitane, il potenziamento del sistema ferroviario, il sostegno alle varie forme della mobilità sostenibile, come il car sharing e poi chiederemo un contributo finanziario per compensare il favore che Gtt ci sta facendo con il biglietto giornaliero a un euro e mezzo».

Walter Ceresa, ad di Gtt spiega che valuta positivamente l’incontro e che «Gtt come al solito collabora per fare il suo meglio. Le affluenze sono aumentate quindi questo provvedimento è efficace ma ha dei costi e non si può prolungare all’infinito».

Aggiunge Alberto Valmaggia, assessore all’ambiente della Regione Piemonte «Andremo col sindaco Fassino a Roma per far presente le istanze del territorio e coordinare le politiche che come Regione e città Metropolitana mettiamo in campo. Abbiamo in campo due progetti concreti: 13 milioni e mezzo di euro per comprare 40 bus elettrici insieme alle colonnine di ricarica che daranno la svolta al trasporto pubblico locale. Secondo il progetto del car sharing su Torino che farà di Torino la città con il più alto numero di colonnine elettriche, 170, insieme a 400 mezzi elettrici che potranno girare. Certo dobbiamo coordinare meglio le azioni ed è quello che stiamo facendo con il Piano della qualità dell’aria regionale. Le azioni che ancora dobbiamo realizzare è il disincentivo dell’utilizzo del mezzo privato e favore quello pubblico».

Per quanto riguarda il rinnovo dei parco dei mezzi pubblici, Fassino ha aggiunto che è allo studio un progetto nazionale, con il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, per istituire un’unica centrale di committenza per l’acquisto di mezzi non inquinanti a basso costo a cui i Comuni potrebbero rivolgersi per rinnovare i mezzi del trasporto pubblico locale.

Ai Comuni che hanno partecipato al tavolo e hanno chiesto di istituire delle domeniche o dei week end ecologici, Fassino ha risposto che l’ipotesi sarà valutata nei prossimi incontri, visto che quei provvedimenti necessitano di tempi più lunghi per essere preparati e diffusi.  

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