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Dedicati a Rosa

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la campagna #AlPostoGiusto ha voluto ricordare i 60 anni dal “no” di Rosa Parks su di un autobus dell’Alabama, quel fermo diniego a cedere il posto a sedere riservato ai bianchi, che avvenne il 1 dicembre del 1955, cambiò per sempre la storia dei diritti civili. In molte città italiane sono state promosse iniziative tra martedì 1 e domenica 6 dicembre. Molte città italiane sono state attraversate da autobus e tram dedicati che sul display avevano ben visibile la scritta ‘60 Rosa Parks’. Abbiamo rivolto tre domande a Paolo Masini del Ministero dei beni e delle attività culturali che ha promosso l’iniziativa.

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la campagna “Alpostogiusto” ha voluto ricordare i 60 anni dal “no” che Rosa Parks seppe pronunciare su di un autobus dell’Alabama. Che cosa ne pensa?

«Un anniversario simile non poteva passare inosservato e non essere ricordato. Pensiamo che quel gesto sia stato una delle pietre miliari del nostro secolo sul tema dei diritti umani.

La “costruzione” di questa idea e poi la proposta reale che ne è scaturita, ossia quella di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su quel gesto che diede vita alla lotta per i diritti civili e umani, è stata condivisa da molte città italiane, dal Nord al Sud. Insieme al Ministero dei beni culturali anche l’Anci, l’Unar e il Miur hanno collaborato e promosso iniziative. Un grande appoggio organizzativo oltre che morale ci è giunto dalle amministrazioni locali e cittadine di quei territori che hanno ospitato le attività messe in campo dal nostro ministero; eravamo tutti insieme per combattere ogni forma di discriminazione. Chi si occupa di formazione, anche delle coscienze, ha capito l’importanza dell’iniziativa vedendola come una bella opportunità per far passare un messaggio importante anche alla luce dei tragici fatti di questi ultimi tempi: terrorismo, guerre, intolleranze religiose e razziali, fenomeni che sembrano essere in esponenziale aumento. L’idea di fondo era quella di utilizzare gli autobus come vettore di testimonianza per ricordare l’atto di Rosa Parks che ha segnato l’inizio importante per una ribellione e una testimonianza determinante per la difesa i diritti civili e umani. L’insegnamento che ci ha consegnato Rosa Parks è un’eredità che dev’essere custodita, ricordata e tramandata alle nuove generazioni».

Quale messaggio avete voluto lanciare e a chi era rivolto?

«Crediamo che fare memoria abbia un senso solo se si ha la capacità di volgere il proprio sguardo dal presente al futuro. Altrimenti il rischio è che tutto diventi semplicemente ricorrenza o mero esercizio mentale, solamente dovuto. Per far ciò abbiamo chiesto a intellettuali, artisti e scrittori di poter raccontare proprio all’interno degli autobus, dedicati o di linea, il gesto di quella donna semplicemente coraggiosa. Allo stesso tempo abbiamo chiesto loro di attualizzarne la narrazione. Quante volte, anche nei giorni nostri, fenomeni di razzismo sono riscontrabili e a quante discriminazioni ci capita spesso di assistere nella nostra quotidianità. La risposta dei giovani, degli studenti e delle persone che hanno potuto assistere alle iniziative è stata ottima. Un apprezzamento riscontrato in ogni città toccata dal progetto. La presenza dell’ambasciatore americano a Roma, che ha voluto aderire alla nostra iniziativa, ci ha confermato l’utilità di questa nostra idea e intuizione».

Cosa rimane oggi di questa esperienza?

«È possibile vedere le immagini e i filmati di #alpostogiusto sul sito del Mibact. Ma soprattutto quello che rimane è lo sguardo degli studenti intenti a seguire i racconti e la storia di questa grande donna raccontata sapientemente dagli artisti coinvolti. Rimangono nel mio cuore anche le domande fatte dagli studenti cariche di intelligenza e grande sensibilità, loro sono la nostra speranza per il futuro». 

Foto “Rosaparks” di sconosciutoUSIA / National Archives and Records Administration Records of the U.S. Information Agency Record Group 306. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.