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Svizzera. Lanciata una petizione contro la chiusura delle trasmissioni di RTSreligion

La Federazione delle chiese evangeliche della Svizzera (Fces) in una nota si è detta costernata per la decisione della direzione della Radio Televisione Svizzera romanda (Rts) di sopprimere, dal 2017, ben tre dei suoi programmi religiosi per motivi di bilancio. A chiudere saranno in particolare il magazine televisivo “Faut pas croire” e i programmi radiofonici “Hautes fréquences” e “À vue d’esprit” a cura della redazione di Rtsreligion e prodotti ecumenicamente da Médias-pro e Cath-Info, in un partenariato con la Rts che risale al 1964. «Queste trasmissioni offrono un’analisi di qualità degli argomenti religiosi, spirituali e filosofici – ha affermato la Fces – In una società sempre più divisa fra non-cultura religiosa e fondamentalismo, offrire un tale sguardo è indispensabile per un media del servizio pubblico», soprattutto perché le redazioni di Cath-Info e di Médias-pro «non trattano solo l’attualità cattolica o protestante ma l’insieme delle notizie legate al religioso, in maniera critica e obiettiva». Ancora più dura la reazione del Consiglio esecutivo della Conferenza delle Chiese riformate della Svizzera romanda, secondo la quale questa decisione unilaterale della Rts fa parte di un «anticlericalismo gretto che considera le religioni all’origine della violenza e che dunque bisogna bandire dallo spazio pubblico».

In una lettera di sostegno ai colleghi “giornalisti, produttori e registi” le testate italiane Nev-notize evangeliche, CultoEvangelico (Radiouno Rai), Protestantesimo (Raidue), Riforma, Confronti e Radio Beckwith Evangelica, hanno parlato di “grave miopia” della direzione della Rts: «Oggi viviamo in un mondo culturalmente e religiosamente plurale, in società sempre più complesse, dove i radicalismi e gli identitarismi sono le nuove minacce alle quali siamo tutti esposti. Di fronte a questa realtà diventa indispensabile saper parlare in modo intelligente ed equilibrato del fatto religioso. Crediamo sia proprio questa la ragion d’essere del servizio pubblico. Nell’ambito del religioso non serve meno informazione, al contrario, ce ne vorrebbe – e ce ne vorrà – di più!».

Le espressioni di solidarietà con la redazione di Rtsreligion stanno arrivando anche da altre realtà ecclesiastiche, comunità di fede e dalla società civile elvetica. Dalla pagina Facebook “Je soutiens RTSreligion” appositamente creata, è stata lanciata una petizione per il mantenimento delle trasmissioni di Rtsreligion che è possibile firmare qui.