schermata_2015-11-20_alle_15

Terrorismo: «oltre la paura, i pregiudizi e l’ipocrisia»

«Domani a Roma e a Milano sarà una manifestazione storica per l’islam italiano assieme a tutta la società civile del nostro paese. Una risposta dal basso, forte delle storie di convivenza pacifica, e dell’impegno dei musulmani contro il terrore del Daesh e la sua propaganda di odio e morte», sono le parole dell’on. Khalid Chaouki, che ha dato l’impulso alla manifestazione nazionale #notinmyname (non nel mio nome) che si terrà domani alle 15 a Roma in piazza Santi Apostoli, e a Milano in piazza San Babila.

Scontro di culture, guerre di religione, incompatibilità dell’islam con il sistema democratico. Sono tante, troppe le letture pericolose che il terrore può riuscire ad avvalorare dopo gli attacchi brutali del 13 novembre a Parigi. Eppure la confusione, anche mediatica, cresce, passando dai titoli violenti dei quotidiani nazionali, già querelati da più parti. Quanto è necessario approfondire, subito, e fare un po’ più di chiarezza?

Le manifestazioni di domani, e l’ «Appello dei musulmani d’Italia» ne sono una risposta. In questo spirito la rivista Confronti – che proprio a cavallo dei fatti di Parigi stava tenendo un convegno sull’islam in Italia, da cui è nato un appello contro il terrorismo a cui è possibile aderire – promuove un dibattito pubblico dal titolo «Il terrorismo e la strumentalizzazione religiosa: oltre la paura, i pregiudizi e l’ipocrisia», lunedì 23 novembre alle ore 17 presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma, a cui interverrà lo storico Ernesto Galli della Loggia in dialogo con giornalisti, teologici e islamisti. Modererà la discussione Paolo Di Giannantonio, giornalista Rai, e l’evento andrà in diretta su RaiNews24.

«Gli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre hanno riacceso fortemente il dibattito sull’islam e sui musulmani che vivono in Europa – si legge nel comunicato stampa – Urge quindi affrontare questa drammatica situazione con razionalità e responsabilità per disinnescare un latente scontro culturale e ideologico, denunciando con determinazione la barbarie criminale di chi, “in nome di Dio”, uccide e semina il terrore». Per informazioni: info@confronti.net; www.confronti.net.

Foto “Je suis charlie Republique (“not in my name”)” by Jean-noOwn work. Licensed under CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons.