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Il Senegal vieta il burqa

Traduzione da La Croix

L’uso del burqa è ora illegale in Senegal, paese considerato islamico moderato. La decisione del governo allinea la nazione del corno d’Africa al Ciad, Camerun e Gabon che già hanno adottato un simile provvedimento.

Le autorità hanno comunicato le nuove direttive direttamente alle amministrazioni territoriali, governatori di regione e prefetti, e ai servizi di sicurezza perché vigilino sull’immediata esecutività.

La scelta è la conseguenza delle parole pronunciate il 9 novembre dal presidente senegalese Macky Sall in apertura del forum internazionale sulla pace e la sicurezza in Africa che si è svolto proprio a Dakar con la partecipazione di oltre 800 delegati provenienti da tutto il mondo: «Il velo integrale non corrisponde alla nostra cultura, alle nostre tradizioni, e nemmeno alla nostra concezione dell’Islam. Dobbiamo avere il coraggio di combattere queste forme eccessive di imposizione di un modo di essere».

Lunedì 16 novembre, il ministro degli Interni e della Sicurezza pubblica Abdoulaye Daouda Diallo in una dichiarazione alla stampa ha ribadito che il Senegal «non è certamente luogo di rifugio per i terroristi, e lo stato vuole dotarsi di strumenti di trasparenza, compreso ad esempio il divieto del velo integrale».

Secondo il quotidiano locale “L’Observateur” sono state le forze dell’ordine ad aver convinto il presidente Sall della necessità di vietare il niqab, ricordando che la prevenzione dal fenomeno del terrorismo passa necessariamente attraverso l’identificazione di tutti i cittadini, a tutti i livelli.

Foto “Women in burqa with their children in Herat, Afghanistan” by ArnesenWoman and Children. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.