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La fragilità delle donne e i riflessi sui minori

Per il terzo anno consecutivo l’Ospedale evangelico internazionale (Oei) di Genova organizza il corso di formazione «Dalla parte delle donne: tutela ed assistenza nei casi di violenza», rivolto al  personale sanitario. Il corso, che si terrà il 27 e il 28 novembre presso le Aule multimediali della Sede di Casteletto e Presidio di Voltri, si pone l’obiettivo di fornire ai partecipanti le competenze e gli strumenti per affrontare operativamente, professionalmente ed umanamente i delicati casi di violenza nei confronti delle donne. 

In particolare quest’anno il corso di formazione, inserito nel progetto «Finestra rosa» finanziato dall’Otto per mille della Chiesa valdese, si concentrerà su «La fragilità delle donne e i riflessi sui minori». «In occasione dei due convegni precedenti – afferma Barbara Oliveri Caviglia, presidente dell’Oei – abbiamo visto che si verificano conseguenze pesanti sui minori che assistono alla violenza. Non è vero che il/la bambino/a non capisce cosa sta avvenendo sotto i suoi occhi ed è una leggerezza pensare che questo non produrrà danni in futuro. Spesso infatti quei minori che hanno assistito o subito violenza saranno degli adulti che riprodurranno quei modelli, in altre parole saranno uomini violenti o donne che accetteranno come normale la violenza in una dinamica di coppia. Ecco, quest’anno proveremo ad analizzare quest’aspetto, avvalendoci delle competenze e dell’esperienza sul campo di tante persone che interverranno al corso».

Molte voci, in effetti, si alterneranno nella due giorni genovese: venerdì 27 novembre saranno ascoltati rappresentanti del settore giuridico e delle forze dell’ordine che si soffermeranno sugli aspetti di tutela psico-fisica e giuridica, mentre nella mattinata di sabato 28 novembre sarà dato spazio alla esperienza  sul campo dei centri anti-violenza e di altri enti e istituzioni a livello locale e nazionale. Tra le protagoniste della seconda giornata ci saranno anche: la pastora valdese Maria Bonafede, la giornalista Gianna Urizio, già presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, e Ester Cuesta, console generale dell’Ecuador. «La comunità ecuadoriana è molto numerosa e attiva a Genova. Ci è parso importante farci raccontare da una donna come vivono e quali problematiche affrontano in famiglia, a lavoro e nella società italiana le donne dell’Ecuador», ha detto la Caviglia che ha aggiunto: «Il corso si rivela essere per la città di Genova un’occasione importante di incontro e confronto della  rete di associazioni, e un’opportunità preziosa per l’Ospedale evangelico di  di mettere in pratica, nonostante le difficoltà che si incontrano, i valori evangelici sui cui è fondato l’Ospedale, ovvero l’accoglienza, l’accompagnamento, l’aiuto alle persone fragili». 

Tra le difficoltà che l’Evangelico, come altre strutture sanitarie nel nostro paese, si trova ad affrontare c’è la scarsità delle risorse. «Grazie all’otto per mille valdese – ha concluso la Caviglia – siamo riusciti a intervenire in vari settori, come ad es. l’acquisto di apparecchiature, alcuni interventi strutturali,  e progetti di impatto sociale, come appunto Finestra Rosa, che altrimenti non saremmo stati in grado di realizzare. In un momento in cui le risorse economiche sono limitate sono le persone più deboli, fragili – nel caso di un ospedale, gli ammalati – a pagarne il prezzo. L’Oei, nel suo piccolo, cerca di dare una risposta a questi bisogni, dando il suo contributo professionale e la sua testimonianza evangelica». 

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