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Le chiese non si arrendono all’odio

«Davanti alla violenza dell’attacco terrorista che ha fatto tante vittime e davanti all’orrore di questi atti, la Federazione protestante di Francia vuole in primo luogo rivolgere un messaggio di condoglianze e di sostegno alle famiglie che sono state brutalmente toccate». François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, ha scritto un messaggio di cordoglio per il brutale attentato che ha scosso la capitale francese venerdì sera e che ha provocato 128 morti e 352 feriti, di cui un centinaio in gravi condizioni. «Dobbiamo stare uniti in questa prova – ha aggiunto Clavairoly nel suo messaggio – i valori della Repubblica e della democrazia sono presi di mira, così come la fraternità umana è messa alla prova da atti ingiustificabili guidati dal male. La Federazione protestante di Francia, solidale con tutti quelli che operano per la giustizia, l’ordine e la pace, esprime la sua determinazione a perseguire la sua missione di testimonianza di una speranza inespugnabile e a resistere a qualsiasi forma di fanatismo».

La Federazione ha anche invitato tutti i credenti ad associarsi alla preghiera per far fronte a questa prova, in particolare durante i culti di domenica 15 novembre.

«Desolato, affranto. Senza parole. Solo un pensiero e una preghiera per Parigi, per le famiglie e i cari delle vittime». Con un tweet il moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini ha espresso la sua solidarietà alle famiglie dei ragazzi uccisi durante gli attacchi dei terroristi. Tre attacchi congiunti, rivendicati dall’Isis.

«Terrore a Parigi. Di nuovo. Basta! Preghiamo per le vittime e per le loro famiglie. Dio, nella tua gloria, conducici verso la giustizia e la pace!». Con queste parole Olav Fykse Tveit – General Secretary of the World Council of Churches Olav Tveit, segretario generale del Cec, il Consiglio ecumenico della Chiese, ha commentato l’accaduto.

Antje Jackelén, arcivescova luterana di Uppsala e primate della chiesa della chiesa di Svezia, ha condannato gli attacchi terroristici a Beirut e a Parigi, così come la Federazione luterana mondiale: «preghiamo insieme, nelle chiese, nelle sinagoghe e nelle moschee», ha esortato il segretario generale Martin Junge.

«Piangiamo con tutti quelli che sono stati colpiti, preghiamo per la liberazione e la giustizia», ha commentato l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby.

La Kek, la Conferenza delle chiese europee, si unisce allo sgomento generale e «piange con Parigi la perdita di vite umane».

Anche la Chiesa unita del Canada (Uccan) ha subito fatto arrivare il suo messaggio, una volta saputo dell’attentato alla sala da concerto Bataclan: «pregate per chi è stato colpito e per gli ostaggi». «Ci uniamo nella preghiera con le nostre sorelle e i nostri fratelli colpiti dagli attacchi di Beirut e Parigi», ha detto in un messaggio la Comunione mondiale delle chiese riformate, che rappresentano 80 milioni di fedeli in tutto il mondo. Parole simili sono arrivati dall’Act Alliance, dalla Chiesa metodista in Gran Bretagna, la Federazione battista di Francia e da altre chiese protestanti europee. Lo choc è stato generale e la reazione unanime è stata quella di stringersi in un abbraccio ecumenico che risponda alla logica divisiva dei terroristi. 

Foto via Pixabay