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Convegno. A Roma due giornate di studio a 80 anni dalla circolare Buffarini-Guidi

«L’emanazione della circolare Buffarini-Guidi rimanda a una brutta pagina della storia del nostro Paese che ha avuto effetti devastanti per la libertà religiosa in Italia». Così si è espresso Stefano Gagliano, presidente dell’Associazione “Piero Guicciardini”, nell’illustrare le due giornate di studio – Roma, 5-6 novembre – dedicate a “Un capitolo della intolleranza religiosa in Italia. La circolare Buffarini-Guidi e i pentecostali (1935-2015)”. Organizzate dalla già citata associazione Guicciardini, con la promozione delle Assemblee di Dio in Italia (Adi) e della Federazione delle chiese pentecostali (Fcp), le giornate intendono «precisare i contorni e chiarire le ragioni» di una circolare che, firmata nel 1935 dal ministro dell’interno Buffarini-Guidi, metteva di fatto fuori legge i cristiani pentecostali il cui culto era denunciato come «contrario all’integrità fisica e psichica della razza». Di qui una persecuzione che colpì gli evangelici pentecostali fino al 1955 quando fu abrogata – quindi, ben oltre la fine del regime fascista. Come spiega Gagliano, «la circolare nasceva a causa dell’inusuale forma del culto e della spiritualità pentecostale», basati sull’esperienza della Pentecoste e sulla ricerca e l’esercizio dei doni dello Spirito santo, come sono descritti nel libro degli Atti degli apostoli. Più difficile è invece capire perché il pregiudizio insito nella circolare rimase con l’avvento della Repubblica. «Due sono le ragioni principali per la mancata abrogazione della legge dopo la caduta del fascismo – spiega Gagliano -. Da un lato, la preoccupazione per la preservazione dell’unità spirituale della nazione che sembrava messa in pericolo dall’evangelizzazione promossa dai predicatori pentecostali, specialmente nel Mezzogiorno d’Italia. Dall’altro, la politica repressiva messa in atto dai governi italiani dell’immediato dopoguerra e che videro ministro dell’interno Mario Scelba». Una persecuzione poliziesca che tuttavia si rivelò inefficace. «Portati davanti a un giudice, i cristiani pentecostali non potevano che venire prosciolti dalle accuse loro mosse, perché colpevoli unicamente di predicare l’evangelo». L’abrogazione della circolare fu possibile per il cambiare del contesto politico: l’avvento dei primi governi di centrosinistra e l’entrata in vigore, nel 1955, della Corte costituzionale. La circolare Buffarini-Guidi è stata citata da papa Francesco durante la visita privata alla Chiesa evangelica della riconciliazione di Caserta, nel luglio del 2014. Il pontefice chiese scusa, «come pastore della chiesa cattolica», per le sofferenze causate dalle leggi che per decenni hanno limitato, in Italia, il culto pentecostale.

Il convegno, che avrà luogo presso il Senato della Repubblica, Santa Maria in Aquiro, piazza Capranica 72, vedrà gli interventi di numerosi studiosi tra cui, il professor Domenico Maselli, già presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), il professor Carmine Napolitano, preside della Facoltà pentecostale di scienze religiose di Aversa, e il senatore statunitense John David Ashcroft, 79° Procuratore generale degli Stati Uniti, membro di una chiesa pentecostale. Sono inoltre previsti gli interventi di Valdo Spini, presidente del Coordinamento delle riviste italiane di cultura, e del senatore Lucio Malan. Il programma completo.

Foto “Guido Buffarini Guidi foto giovanile” by Unknown[1]. Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons.