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Prospettive globali sulla Riforma protestante

Dal 28 ottobre al 1 novembre si è svolta in Namibia la conferenza sul tema «Prospettive globali sulla Riforma. Le interazioni tra teologia, politica ed economia», organizzata dalla Federazione luterana mondiale (Flm). L’incontro si è tenuto presso il Paulinum United Lutheran Theological Seminary, gestito dalle tre chiese luterane namibiane che ospiteranno nel 2017 la XII Assemblea della Flm e le celebrazioni del 500° anniversario della Riforma protestante.

Il segretario generale della Flm, pastore Martin Junge, rivolgendosi ai teologi di tutto il mondo riuniti a Windhoek, capitale della Namibia, ha affermato che la natura globale della Riforma luterana richiede un’articolazione teologica che aiuti le chiese ad affrontare i problemi contemporanei, in un mondo sempre più caratterizzato da una concorrenza spietata, dalla lotta per la sopravvivenza e dall’esclusione. «Un mondo che non percepisce la grazia deve necessariamente essere disgraziato e cercherà la salvezza esclusivamente nella concorrenza spietata. Ma solo pochi possono sopravvivere a tale concorrenza», ha affermato nel suo discorso che ha aperto ufficialmente l’incontro internazionale.

Junge ha ricordato ai partecipanti che l’importanza della libertà è stata una intuizione fondamentale della Riforma luterana: «Le Chiese che si riconoscono nella Riforma sono contemporaneamente chiese della grazia e della libertà. Chiunque in questa tradizione parla della giustificazione per fede di Dio nello stesso tempo sta parlando di libertà».

Egli ha sottolineato che la libertà nella tradizione teologica della Riforma luterana è sempre responsabile: «La libertà, donata da Dio, trova la sua piena espressione nell’entrare in relazione». Secondo la comprensione di Lutero, la libertà trova i suoi confini nel prossimo, in particolare quello che soffre.

Riferendosi alla sfida senza precedenti del cambiamento climatico, Junge ha affermato che l’attuale devastazione ecologica è l’espressione di una comprensione errata della libertà. Occorre rendersi conto che spesso la generazione odierna ha interpretato la libertà come la possibilità di utilizzare indiscriminatamente le risorse di tutti per il benessere di pochi.

«Quello che la teologia luterana nel 16° secolo non poteva ancora comprendere è che la libertà umana, donata da Dio, deve tenere conto non solo della relazione verso il prossimo che soffre, ma anche verso il creato di Dio che geme», Junge ha aggiunto.

Photo: LWF/I. Benesch