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La paura come elemento sociale

Martedì 3 novembre 2015 alle ore 17.30, presso la Libreria Claudiana di Firenze, in Borgo Ognissanti 14R, si presenta il libro di Livio Pepino, Prove di paura. Barbari, marginali, ribelli (Ed. Gruppo Abele 2015). L’autore, già magistrato, attualmente studia, e cerca di sperimentare pratiche di democrazia dal basso e di difesa dell’ambiente e della società dai guasti delle grandi opere.

Fulcro del libro è la paura, letta come elemento sociale. Il fantasma della paura attraversa le società contemporanee. Ci sono, alla sua base, fatti eterogenei: la crisi economica, l’impoverimento diffuso, l’incertezza sul futuro, la novità oscura della globalizzazione, il disordine sociale, il terrorismo, la criminalità di strada. Ma è quest’ultima ad essere isolata e strumentalizzata da media alla ricerca di scoop e da una politica miope, priva di tensione morale e interessata solo al consenso. Così, anche se la criminalità non aumenta e l’immigrazione dà futuro a una società altrimenti in esaurimento, crescono il carcere e il razzismo. E la collettività individua i suoi nemici: i barbari, i marginali, i ribelli. Non è la prima volta nella storia. Ma sempre ha prodotto guasti e tragedie.

Ne discutono con l’autore: Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana; Emilio Santoro, docente universitario e direttore de l’Altro diritto. Introduce e modera: Luciana Breggia, magistrata e coordinatrice dell’Associazione «Rete per l’ospitalità nel mondo onlus» (R.o.m)

Tra le pubblicazioni di Livio Pepino: Forti con i deboli (Rizzoli 2012) e Come si reprime un movimento: il caso Tav (Intra Moenia 2014). Con Marco Revelli è coautore, per Edizioni Gruppo Abele: Non solo un treno: La democrazia alla prova della Val Susa (2012) e Grammatica dell’indignazione (2013).