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Apicoltura e Diaconia: la «start up» della Csd

In molte riunioni, incontri, conferenze, assemblee di chiesa e non, emerge forte la richiesta da parte del territorio del Pinerolese di «lavoro», inteso come formazione e come opportunità vere e proprie di impegno retribuito. La chiesa valdese e in particolar modo la Csd si sta impegnando in questa direzione anche se le richieste sono davvero tante e soddisfarne anche una sola minima parte risulta difficile ed economicamente poco sostenibile.

Nell’ambito dell’agricoltura sociale due sono i progetti che sul territorio stanno funzionando bene e inziano a dare i primi frutti (per l’esattezza anche verdure e, nel secondo caso, miele): sul progetto Cascina Sociale Carlo Alberto abbiamo già scritto in occasione del premio consegnato all’Expo mentre oggi ci occupiamo di un altro progetto avviato in val Chisone, a San Germano, dove Emiliano Barbato ci accoglie fra barattoli di miele e telai. Parliamo quindi di apicoltura e non di agricoltura (frutta e verdura) come nel progetto precedente. «In questo caso il progetto finanziato si basa su un’attività già avviata – ci spiega Samuele Pigoni, responsabile del progetto per la Csd – mentre nell’altra esperienza si era partiti da zero. Il progetto è sempre sostenuto da Coldiretti. Barbato invece ci racconta come sia nata questa passione. «Già mio nonno aveva alcune arnie, per produzione personale, e quindi 4 anni fa un mio amico e io abbiamo deciso di intraprendere questa strada. Personalmente volevo qualcosa di diverso dal mio lavoro come impiegato agrotecnico, volevo lavorare all’aria aperta. Oggi ho 27 anni e sono felice di questa scelta di vita, che ha ricevuto anche una gratificazione vincendo questo bando indetto dalla Diaconia Valdese».

Guarda la gallery (foto Federica Deschino)

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L’idea finale di questo progetto è condiviso sia dall’ente che dall’operatore. «La mia idea è quella di arrivare a una produzione che sia economicamente sostenibile e che in questo caso “possa dare lavoro” ad altre persone. In particolare voglio puntare sull’aspetto sociale, favorendo, in accordo con la Diaconia, l’inserimento di disabili, di borse lavoro. Dall’altro lato vorrei iniziare un lavoro con le scuole e anche qui l’aiuto della Diaconia è fondamentale, con lezioni teoriche in aula, sulla vita delle api e sul ciclo del miele abbinate a visite sul campo, costruendo un apiario didattico». «Il nostro obiettivo – aggiunge Pigoni – è quello di arrivare ad avere un’offerta completa e variegata di laboratori da proporre alle scuole, coinvolgendo anche l’altro progetto e andando a inserirli in un ambito più ampio, che già molto sta facendo all’interno delle scuole, pensiamo al lavoro svolto su bullisimo e sull’educazione alla relazione».

Il progetto di Barbato strizza l’occhio anche alla sostenibilità in quanto ha scelto «di tralasciare la grande distribuzione per puntare sui piccoli negozi e sulla vendita al dettaglio. La produzione al momento è ancora limitata e tutte le arnie le ho costruite personalmente, ma nel futuro, come ho detto prima, spero di aumentare la produzione».

Due «start up» della Diaconia Valdese che stanno funzionando, che hanno creato posti di lavoro che in futuro cammineranno con le loro gambe, con la speranza che a loro volta riescano a dare opportunità di lavoro ad altri. «Stiamo pensando anche di aprire un punto vendita con piccola ristorazione, per promuovere i prodotti delle due start up e creare, anche in questo caso, occupazione» conclude Pigoni. 

Foto copertina: Samuele Revel