pa

Sfogliando i giornali del 20 ottobre

1 – Diritti/Italia: unioni civili

Weekend intenso in Italia in relazione al dibattito sui diritti civili. Dopo la trascrizione, sabato a Roma, dei matrimoni contratti all’estero di 16 coppie omosessuali (su cui vi segnaliamo l’intervista a Marini sul Manifesto e alla Boldrini su La Stampa), Matteo Renzi ha annunciato ieri che «il governo aprirà a partire da gennaio «la stagione dei diritti civili». Al centro, – scrive il Messaggero – è la legge che introdurrà anche in Italia il matrimonio tra omosessuali ma che non riguarderà le coppie etero». E se il Corriere pubblica i risultati di un nuovo sondaggio secondo cui «tre italiani su quattro sono d’accordo» sulle unioni gay e «il 35% dice sì alle nozze», La Stampa ricorda come Renzi sia «orientato a presentare un disegno di legge ispirato al modello tedesco dell’Eingetragene Lebensgemeinschaft, le unioni civili in vigore dal 2001: le coppie omosessuali potranno iscriversi in un apposito registro dedicato ai “matrimoni” tra persone dello stesso sesso». Interessante sul tema anche il commento di Matteo Winkler (della Rete Lenford).

2 – Diritti/Italia: ius soli

Il premier ieri ha parlato anche di una nuova legge sulla cittadinanza: Lettera 43 scrive che «per l’esecutivo è necessario passare dallo ius sanguinis (cittadinanza solo a chi nasce da italiani) allo ius soli temperato: è cittadino chi nasce in Italia da genitori immigrati a patto che abbia concluso un ciclo di studi». Il disegno di legge, prosegue il sito, «dovrebbe approdare in parlamento entro la fine del 2014, passando prima alla Camera per trasformare il progetto di cittadinanza per i figli degli immigrati in legge nel 2015». Il premier – ricorda il sito Stranieri in Italia – ha «definito la concessione della cittadinanza ai figli degli stranieri “un fatto di civiltà”. Del resto – prosegue il sito – la questione investe 1.087.016 di minori stranieri in Italia, 60% dei quali nati sul nostro territorio nazionale». «Il progetto – ricorda Rai News 24 – andrà discusso con Ncd» e c’è un’«incognita sulla posizione del M5s»

3 – In 100.000 alla Perugia-Assisi

Erano 100.000 i partecipanti alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi, che ha coinvolto – specifica l’Ansa – «525 città di tutte le regioni italiane, 115 scuole, 275 enti locali e 478 associazioni». Il tema di quest’anno era “Cento anni di guerre bastano” e «un pensiero è stato rivolto al lavoro, perché “non c’è pace se non c’è lavoro e se non c’è il riconoscimento dei diritti fondamentali” hanno sottolineato gli organizzatori». La Repubblica riporta le parole della Presidente della Camera Boldrini secondo cui «quello della Marcia Perugia-Assisi “è un popolo bellissimo ed è come stare in una parte di Italia che crede nei valori della fratellanza, della pace e che dice no alla guerra, anche a quella in nome di Dio”».

4 – Possibile tregua in Nigeria con Boko haram

«L’esercito nigeriano – racconta Internazionale – ha annunciato che è stato raggiunto un accordo con il gruppo integralista Boko haram, che prevede una tregua e la liberazione delle circa duecento studentesse rapite». Nelle trattative «tra l’esecutivo della Nigeria e il gruppo islamista» avrebbe avuto un ruolo importante il Ciad. «In una nota del ministero degli Esteri di N’Djamena – riferisce Misna – si riferisce di incontri tra le parti ospitati a settembre. Il quotidiano The Vanguard scrive di un nuovo colloquio che sarebbe in programma in Ciad oggi».

5 – Mafia: vite sotto scorta

«Calabria, si arrende imprenditore anti cosche», titola così il Fatto Quotidiano che in un videoarticolo cita le «parole dell’imprenditore edile Emilio Iuticone, che ha denunciato e fatto arrestare le cosche di Crotone che gli chiedevano il pizzo». «Per tre volte, – si legge sull’articolo – mi è stato chiesto di entrare nel programma di protezione assieme alla mia famiglia, ma adesso il prefetto mi ha tolto la scorta. Sono stato un oggetto utilizzato dallo Stato“. L’imprenditore ha deciso quindi di diminuire il suo lavoro per non subire più estorsioni. Negli ultimi mesi, Iuticone ha licenziato 40 operai che lavoravano per la sua azienda». Sempre in tema di vite blindate segnaliamo l’articolo del Corriere che racconta «i battesimi con gli agenti in chiesa» e la «vita sotto scorta di don Ciotti», il prete che combatte la mafia e che sarebbe secondo il quotidiano milanese «l’uomo più a rischio d’Italia»

Foto via